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COLOMBIA

Scontri tra guerriglieri e criminalità: 30 morti

L'ufficio del difensore civico: «Situazione di estrema gravità»
Foto Imago
Fonte ats
Scontri tra guerriglieri e criminalità: 30 morti
L'ufficio del difensore civico: «Situazione di estrema gravità»

TIBÙ - È di almeno 30 morti il bilancio ancora provvisorio dei violenti scontri in corso nella regione colombiana di Catatumbo tra guerriglieri dell'Esercito di liberazione nazionale (Eln) e affiliati alle organizzazioni criminali composte da dissidenti delle disciolte Forze armate rivoluzionarie di Colombia (Farc). Lo riferisce l'ufficio del Difensore civico, evidenziando la situazione di «estrema gravità».

«Abbiamo notizie di sequestri, bambini non accompagnati e portatori di handicap non assistiti, famiglie confinate a causa delle violenze, oltre a centinaia di profughi interni», ha scritto su X Iris Marin.

Le sparatorie e rastrellamenti che vedono coinvolte le fazioni in disputa per il controllo dei traffici illeciti sul territorio hanno generato il panico tra la popolazione. Numerose immagini diffuse sui social network da cittadini - riprese dai media locali - mostrano decine di persone che cercano rifugio in abitazioni ed edifici per sfuggire al fuoco incrociato.

Secondo una prima ricostruzione, i militanti dell'Eln avrebbero ucciso anche sei ex guerriglieri delle Farc che avevano abbandonato la lotta armata nel corso del trattato di pace firmato con il governo nel 2016. A questi si sono aggiunti altri appartenenti alla dissidenza Farc che avevano iniziato recentemente un dialogo per la pacificazione con il governo.

Di fronte alla gravità della situazione il presidente colombiano Gustavo Petro ha sospeso i negoziati di pace in corso con l'Eln

«Ciò che ha commesso a Catatumbo sono crimini di guerra. Il processo di dialogo con questo gruppo è sospeso, l'Eln non ha alcuna volontà di pace», ha affermato il presidente dal suo account X.

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