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UCRAINAIl grido di Vadym Boichenko: «A Mariupol i morti sono 20mila, secondo stime prudenti»

03.06.22 - 22:00
Il sindaco della 'città martire' ha tenuto la sua prima conferenza stampa a Kiev
keystone-sda.ch / STR
Fonte Ats Ans
Il grido di Vadym Boichenko: «A Mariupol i morti sono 20mila, secondo stime prudenti»
Il sindaco della 'città martire' ha tenuto la sua prima conferenza stampa a Kiev

MARIUPOL - «Mariupol è oltre l'orlo della catastrofe umanitaria». Queste le conseguenze dell'occupazione russa della 'città martire' ucraina secondo il sindaco Vadym Boichenko, il quale ha tenuto a Kiev la sua prima conferenza stampa.

«Secondo stime prudenti i morti sono 20mila, il doppio dei defunti durante la Seconda guerra mondiale», ha riportato. Il 95% dei palazzi è stato distrutto. Le sepolture improvvisate hanno provocato la contaminazione dell'acqua. Il servizio di raccolta dei rifiuti non è più in funzione. «Per tutta la città c'è un odore terribile», ha aggiunto. «Il principale problema in questi giorni è l'assenza di acqua potabile».

Non solo: «La temperatura sta salendo, è estate. Ed è un grosso problema che si riflette in una difficile situazione epidemica con un'ondata di malattie infettive». Per questo Boichenko ha invitato i «partner internazionali a mettere insieme le forze per salvare le vite della gente di Mariupol, in modo da stabilire dei corridoi attraverso cui i cittadini possano raggiungere i territori controllati dal governo».

Con i cittadini di Mariupol non è possibile comunicare. «I russi hanno distrutto le reti della telefonia mobile. Da allora le compagnie telefoniche ucraine non sono disponibili lì», ha spiegato. I 100mila cittadini ancora in città non possono uscire. Per spostarsi sia all'interno che all'esterno di essa necessitano di un certificato. «Senza, non puoi spostarti. Se stai nella tua casa distrutta non hai bisogno di un certificato», ha riportato il primo cittadino. Il sindaco è sicuro di poter tornare presto nella sua città. «Entro la fine di quest'anno, insieme con i soldati ucraini, quando ci riprenderemo la città, tornerò di certo», ha detto.

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