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MEDIO ORIENTE

Hamas senza ala militare. È possibile?

L'organizzazione starebbe valutando la possibilità di trasformarsi a tutti gli effetti in un partito politico
AFP
Fonte ats
Hamas senza ala militare. È possibile?
L'organizzazione starebbe valutando la possibilità di trasformarsi a tutti gli effetti in un partito politico

GAZA - I leader di Hamas, dentro e fuori la Striscia di Gaza, hanno avviato una discussione interna sul futuro del movimento, compresa l'ipotesi di sciogliere la sua ala militare e "fondare un partito politico, simile ai gruppi e ai partiti esistenti, che rappresenti un approccio politico islamico nazionale e si presenti come un'entità in grado di partecipare alla sfera politica, economica, sociale e pubblica in generale".

Lo riferisce una fonte di Hamas al media saudita Asharq Al-Awsat in condizione di anonimato, riconoscendo che la fazione islamica ha perso gran parte del sostegno dei civili palestinesi dopo due anni di guerra e decine di migliaia di morti.

Il documento proposto prevede "una riconciliazione palestinese completa, inclusa la partecipazione all'Olp" presieduta dal leader dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen.

Riguardo al disarmo, la fonte ha dichiarato: "Il movimento è aperto a discutere la questione delle armi, e questo è stato discusso, dall'inizio del cessate il fuoco fino ad ora, con Egitto, Qatar, Turchia e persino indirettamente con gli Stati Uniti. Ed è probabile che venga ripetuto negli incontri con i funzionari americani nel prossimo periodo".

Ma questo, ha sottolineato, "avverrà attraverso un accordo nazionale palestinese", senza l'intervento israeliano e senza consentire alla Forza internazionale di stabilizzazione, approvata dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, "di imporsi con la forza per disarmare o attuare altre misure, che potrebbero portare a uno stato di caos indesiderato che il movimento non vuole". Hamas, conclude la fonte, "cerca di raggiungere un consenso sui prossimi passi dell'accordo di cessate il fuoco, sia a livello nazionale che con i Paesi mediatori, gli Stati Uniti e la comunità internazionale".

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