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STATI UNITIÈ il giorno dell'incriminazione di Donald Trump

04.04.23 - 11:24
Una New York blindata si appresta a ospitare la storica udienza e, prima, la manifestazione dei suoi sostenitori
keystone-sda.ch (Bryan Woolston)
Fonte Claudio Salvalaggio, Ansa
È il giorno dell'incriminazione di Donald Trump
Una New York blindata si appresta a ospitare la storica udienza e, prima, la manifestazione dei suoi sostenitori

NEW YORK - Donald Trump, che voleva trasformare il suo arresto in uno show, non vuole le telecamere in aula quando oggi alle 14.15 ora locale (le 20.15 in Svizzera) dovrà affrontare al tribunale di Manhattan la storica udienza in cui verrà incriminato per il caso del presunto pagamento di 130mila dollari alla pornostar Stormy Daniels e sarà il primo ex presidente americano a finire sotto inchiesta penale. «Creerebbero un'atmosfera da circo, porrebbero problemi di sicurezza e sarebbe in contraddizione con la presunzione d'innocenza del presidente Trump», hanno spiegato i suoi legali. Solo alcuni fotografi sono stati autorizzati a entrare, ma dovranno lasciare la sala prima dell'inizio dell'udienza.

A New York, in attesa - Ieri il tycoon ha lasciato il suo fortino di Mar-a-Lago ed è volato in una New York blindata e in stato di allarme. Dopo aver annunciato la sua partenza sul social Truth, Trump ha raggiunto l'aeroporto di Palm Beach con un corteo di Suv del Secret Service, salutato lungo la strada da decine di fan, ed è salito a bordo del suo 'Trump Force One' per atterrare all'aeroporto LaGuardia. Tappa poi nella sua penthouse alla Trump Tower sulla Fifth Avenue, transennata e presidiata dalla polizia. Un ritorno amaro nella città dove ha costruito le sue fortune e lanciato con successo la campagna presidenziale del 2016 scendendo dalla scala mobile dorata della sua torre, ma che da tempo gli ha girato le spalle.

Una città blindata - La Grande Mela vive ore di tensione per il timore di proteste violente o di scontri tra i fan del tycoon e i suoi oppositori. Per questo sono state prese misure di sicurezza eccezionali, con 35mila agenti in divisa a pattugliare la città, l'Fbi mobilitato, barricate e strade chiuse intorno al tribunale e alla Trump Tower. Anche la Casa Bianca sta «seguendo da vicino» la situazione ed è «in contatto con le autorità locali e statali nel caso ci sia bisogno», ma non ha indicazioni di «credibili minacce specifiche». Stessa assicurazione dal sindaco di New York Eric Adams e dai vertici della polizia cittadina, che però hanno avvisato: «Non sarà tollerato alcun atto di violenza, chiunque violi la legge sarà arrestato».

La manifestazione a sostegno - Per ora non ci sono stati episodi da segnalare, forse anche per gli inviti alla calma degli alleati dell'ex presidente. Ma a mezzogiorno (le 18 in Svizzera), due ore prima dell'udienza, il club dei giovani repubblicani di New York ha organizzato un 'Rally for Trump' al quale parteciperà anche la deputata cospirazionista Marjorie Taylor Greene, una pretoriana del tycoon. Anche lei è stata messa in guardia da Adams. L'appuntamento è al Collect Pond Park, il piccolo parco di fronte al tribunale. 

La procedura - Trump dovrà sottoporsi all'imbarazzante rito della foto segnaletica (che secondo molti potrebbe usare come iconico poster elettorale) e della rilevazione delle impronte digitali, vedersi formalizzare le accuse per i soldi in nero all'attrice hard Stormy Daniels e dichiarare la sua innocenza. Con ogni probabilità gli verranno risparmiate le manette, come prevedono i suoi due difensori, Joe Tacopina e Susan Necheles, cui ora si è aggiunto anche Todd Blanche, un ex procuratore di Manhattan.

L'impatto sulle presidenziali - Il tycoon pensa che la «persecuzione politico-giudiziaria» di un procuratore democratico e di un giudice che ha già condannato l'ex capo finanziario della Trump Organization gioverà alla sua campagna, costringendo il partito a fare quadrato: ha già raccolto oltre cinque milioni di dollari dopo l'incriminazione ed è già salito nei sondaggi. Secondo una rilevazione della Cnn, inoltre, il 79% dei repubblicani disapprova l'incriminazione, un dato che lo proietta verso la nomination. Ma le elezioni generali sono un'altra cosa e dovrà fare i conti col 60% di americani che approvano la sua imputazione (il 94% dei democratici e il 62% degli indipendenti), mentre Joe Biden sembra volersi prendere più tempo per vedere cosa succede prima di annunciare la sua candidatura (in luglio o in autunno, secondo Axios). In ogni caso Trump è convinto che la linea dell'attacco frontale ai giudici paghi, anche se è stato costretto dai suoi consiglieri a cancellare su Truth una foto che lo ritraeva ingrugnito con una mazza da baseball accanto al suo inquisitore Alvin Bragg.

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COMMENTI
 

Peter Parker 1 anno fa su tio
E poi vorrei anche criticare (di nuovo) questo modo di TIO di riportare le notizie: scrivete in modo fazioso e palesemente di parte. Cosa sono questi termini: adepti, pretoriani, setta dei MAGA? Ma vi rendete conto della vostra faziosita'? Non sto dicendo di fare i complimenti ad un Trump, ma riuscite a mantenere un minimo di professionalita' e buon gusto?

Peter Parker 1 anno fa su tio
Ho sempre detto che se qualcuno ha sbagliato e' giusto che si prenda le sue responsibilita' e, se questi sbagli sono violano la legge, e' auspicabile una condanna adeguata. Quello che mi infastidisce e' la politicizzazione della giustizia ed il modo di applicarla, con 2 pesi e 2 misure. Tra tutte le accuse lanciate verso Trump (tra insurrezione, evasione fiscale, quid pro quo, infiltrazione di paesi terzi per la sua elezione), sembra che il DA stia facendo di tutto per trovarne almeno una che possa portare l'ex-presidente a processo.... Come se fosse una missione personale (scommettiamo che il DA Bragg si candida come Governatore di NY?). Ora vedremo come andra'. Anche se penso davvero che questa azione e' un bruttissimo errore da parte della giustizia USA, con conseguenze pericolose.

resiga 1 anno fa su tio
L'unico PRESIDENTE che durante il suo mandato non ha fomentato guerre ... anzi ! Forse sarebbe più giusto incriminare chi lo ha voluto incriminare !
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