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REGNO UNITOPartygate, non c’è pace per Johnson

02.09.22 - 15:49
Un nuovo rapporto contesta l’inchiesta parlamentare sull’ex primo ministro britannico, malgrado le sue dimissioni.
Imago
Fonte ATS
Partygate, non c’è pace per Johnson
Un nuovo rapporto contesta l’inchiesta parlamentare sull’ex primo ministro britannico, malgrado le sue dimissioni.

LONDRA - Un rapporto affidato da Downing Street a un giurista di chiara fama, lord David Pannick, mette in discussione la liceità dell'inchiesta che una commissione parlamentare bipartisan, il Privileges Committee, intende portare avanti su Boris Johnson anche dopo le sue imminenti dimissioni formali da primo ministro.

Dimissioni legati al cosiddetto Partygate, lo scandalo dei ritrovi organizzati a Number 10 durante la pandemia di Covid in violazione del lockdown o di altre restrizioni imposte dallo stesso governo Tory fra il 2020 e il 2021.

«Una potenziale minaccia per la democrazia» - Nel rapporto, che verrà pubblicato lunedì in forma integrale da Pannick in veste di consigliere legale indipendente del governo, ma che è stato anticipato dai media con l'aperto sostegno di testate pro Brexit quali il Daily Mail, l'inchiesta viene bollata come una potenziale «minaccia alla democrazia» britannica condotta sulla base di una procedura «iniqua» e «fondamentalmente viziata» da interessi o pregiudizi politici.

A maggior ragione dopo le previste dimissioni di Johnson da capo del governo, sottolinea il giurista, uno dei più quotati del Regno, professore a Oxford, già principe del foro, poi alto magistrato e attualmente membro non affiliato ad alcun partito della Camera dei Lord.

Fare chiarezza sullo scandalo - La commissione intende tuttavia per ora andare avanti con l'indagine sul sospetto che il premier uscente abbia mentito alla Camera dei Comuni sullo scandalo in questione. Sospetto che, se fosse sancito, potrebbe portare all'imposizione di imbarazzanti sanzioni disciplinari contro Johnson - intenzionato per ora a mantenere il suo seggio di deputato - fino alla possibile sospensione o addirittura all'esclusione dal Parlamento.

Sir Ernest Ryder, ex giudice e consulente giuridico del Privileges Committee, ha tuttavia respinto le contestazioni di lord Pannick, difendendo come «legittima ed equa» l'inchiesta. Mentre il deputato Chris Bryant, presidente laburista dell'organismo, auto sospesosi avendo già espresso nei mesi scorsi giudizi pesanti in pubblico sul comportamento di BoJo, ha definito «molto strano» il fatto che il gabinetto Tory abbia commissionato un rapporto preventivo su un'inchiesta chiamata a giudicare il premier uscente.

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