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STATI UNITIL'assassino di Bobby Kennedy sarà scarcerato

28.08.21 - 20:18
Il Parole Board della California ha concesso la libertà condizionale al 77enne rifugiato palestinese Sirhan Sirhan.
Keystone
Fonte ats ans
L'assassino di Bobby Kennedy sarà scarcerato
Il Parole Board della California ha concesso la libertà condizionale al 77enne rifugiato palestinese Sirhan Sirhan.
I figli dell'ex candidato democratico alla Casa Bianca: «Ci ha strappato nostro padre. Siamo increduli di fronte al fatto che ne è stata raccomandata la liberazione».

LOS ANGELES - Sirhan Sirhan, l'uomo condannato 52 anni fa per l'assassinio di Robert Kennedy, sarà scarcerato. Il Parole Board della California ha concesso la libertà condizionale al 77enne rifugiato palestinese. Sihran non uscirà subito di prigione: la decisione deve essere convalidata entro 90 giorni dallo staff del Board e controfirmata dal governatore Gavin Newson.

Era la sedicesima volta che Sirhan compariva davanti alla commissione californiana, la prima però in cui la procura non si era presentata a sostenere la necessità che il condannato restasse dietro le sbarre. Questo perché George Gascon, nuovo District Attorney della Contea di Los Angeles, ha recentemente revocato le regole in base alle quali di routine la parte civile si presentava alle audizioni: «Il nostro lavoro si ferma al momento della condanna. Non facciamo eccezioni per Sirhan», aveva detto il portavoce Alex Bastian. La decisione di rilasciare il 77enne ha naturalmente turbato sei degli otto figli dell'ex senatore democratico. «Ci ha strappato nostro padre. Siamo increduli di fronte al fatto che ne è stata raccomandata la liberazione». Altri due figli si sono invece schierati a favore della decisione, mostrando così una spaccatura nel clan Kennedy.

Nel 1968, in piena guerra del Vietnam, con le città americane a ferro e fuoco dopo l'assassinio di Martin Luther King, la campagna presidenziale di Bobby Kennedy aveva rilanciato la speranza che un paese profondamente lacerato potesse ritrovare coesione.

Mai naturalizzato cittadino americano, il 5 giugno 1968 l'aspirante fantino Sirhan cambiò il corso della storia scaricando otto colpi di pistola su una folla di sostenitori di RFK nelle cucine dell'hotel Ambassador di Los Angeles.

Voleva veramente, come disse al processo, punire l'uomo che aveva appena vinto le primarie californiane per il sostegno dato a Israele nella guerra dei Sei Giorni? O fu soltanto il gesto folle di un ubriaco da poco entrato nella setta mistica dei Rosacroce?

RFK, pragmatico ma idealista, in quei giorni si era confermato il favorito nella sfida dei democratici contro Richard Nixon: la sua morte spaccò il partito e in novembre "Tricky Dick" ebbe facile partita vinta sul grigio rivale Humbert Humphrey.

Per quelle otto pallottole, che ferirono altre cinque persone, Sirhan fu condannato nel 1969 alla camera a gas, commutata all'ergastolo con la possibilità di sconti di pena dopo che la Corte Suprema della California nel 1972 abolì temporaneamente la pena capitale.

A spingere per la scarcerazione si erano schierati nei giorni scorsi personaggi eccellenti: al sindacalista Paul Schrade, che fu uno dei cinque feriti ed è convinto che quel giorno fatale ci fosse un secondo sparatore mai identificato, si erano uniti alcuni figli di RFK tra cui Robert Junior, che nel 2018 era andato a trovare Sirhan in carcere, e Katherine Kennedy Townsend. Ieri in aula ha parlato Douglas, che aveva poco più di un anno quando il padre fu ucciso: «Ho vissuto tutta la vita nel terrore di lui e del suo nome», ha detto: "Ora sono grato perché vedo un essere umano che merita compassione».

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