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CANTONE/SVIZZERALa Deputazione ticinese tira le somme sulla sessione primaverile

14.03.24 - 14:30
Tra i diversi incontri, quello con Cassis e quello con la direzione delle Ferrovie federali svizzere.
Keystone-Sda
Fonte Deputazione ticinese alle Camere federali
La Deputazione ticinese tira le somme sulla sessione primaverile
Tra i diversi incontri, quello con Cassis e quello con la direzione delle Ferrovie federali svizzere.

BELLINZONA/BERNA - Presieduta dal consigliere nazionale Piero Marchesi (UDC, TI), la Deputazione ticinese alle Camere federali si è riunita martedì a Berna per il suo tradizionale incontro al termine della sessione di primavera, per stilare un bilancio dei lavori parlamentari e delle attività svolte nel corso delle tre settimane di sessione.

In particolare la Deputazione ticinese, con la consigliera nazionale grigionese Anna Giacometti, è stata ricevuta dal consigliere federale Ignazio Cassis per uno scambio focalizzato sulle relazioni bilaterali fra Svizzera e Italia, con la partecipazione – fra gli altri – del segretario generale del Ministero italiano degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Riccardo Guariglia.

Sempre durante la sessione primaverile, la Deputazione ticinese ha incontrato la direzione di Swisscom con il CEO Christoph Aeschlimann, per un aggiornamento sulle attività di Swisscom a livello nazionale e in Ticino, e la direzione delle FFS con il CEO Vincent Ducrot. L’incontro con le FFS è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione nella galleria di base del San Gottardo a seguito dell’incidente avvenuto nel mese di agosto del 2023 e sulla situazione dei trasporti ferroviari in Ticino.

Durante la seduta odierna, la Deputazione ha nuovamente ribadito la sua preoccupazione – espressa anche alla direzione delle FFS – per la mancata attuazione di due mozioni già accolte dal Parlamento, che concernono la realizzazione dei tratti mancanti nel trasporto su lunga distanza da un confine all'altro del territorio svizzero compreso il prolungamento di Alptransit a sud di Lugano (“Croce federale della mobilità”), e l’integrazione del Mendrisiotto nei collegamenti ferroviari a lunga percorrenza.

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