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CANTONESette morti per overdose nel 2020 ticinese

30.03.21 - 09:30
Dal bilancio della Sezione antidroga della polizia cantonale emergono anche questi dati
Deposit - foto d'archivio
Sette morti per overdose nel 2020 ticinese
Dal bilancio della Sezione antidroga della polizia cantonale emergono anche questi dati
Uno sguardo è rivolto ai giovani e all'assunzione simultanea di alcol e stupefacenti, come pure al possibile aumento del consumo di oppioidi.

BELLINZONA - Il lockdown del 2020 non ha scoraggiato le attività criminali di trafficati e spacciatori. È la constatazione che emerge dal bilancio annuale della polizia cantonale, che oggi fornisce i dati della Sezione antidroga. In Ticino il mercato è dominato dalla marijuana, seguita dalla cocaina e dall’eroina.

Alle nostre latitudini pare non si sia ancora assistito al forte incremento dell’utilizzo di farmaci, in particolare gli oppioidi, ma «potrebbe aumentare il numero di consumatori». Un occhio di riguardo viene rivolto nei confronti dei più giovani, «che ricercano sempre nuovi modi per raggiungere il massimo dello sballo» e assumono simultaneamente bevande alcoliche e sostanze stupefacenti. 

Nonostante il lockdown, in Ticino «non vi è mai stata penuria di droga», scrive la polizia cantonale. Probabilmente si è dato fondo alle scorte già presenti e i canali d’importazione sono stati momentaneamente modificati sia nella rotta, prediligendo l’asse nord–sud, sia nei vettori (dark web). Le modalità di vendita e di consumo sono rimaste immutate. «È sempre costante la presenza di spacciatori di origini albanesi che soggiornano illegalmente» qui. Sono proprio «i consumatori locali che, in cambio di piccole dosi o di una partecipazione alle spese dell’affitto, li ospitano nelle loro abitazioni». Altra presenza costante, specie nel Luganese e nel Locarnese, è quella dei trafficanti di origini dominicane, attivi soprattutto nello spaccio della cocaina.

La differenza maggiore è data dai sequestri di hashish (246 chili). Un quantitativo più che raddoppiato rispetto al 2019 grazie a un importante sequestro avvenuto alla frontiera con l’Italia. Un’inchiesta coordinata dal Ministero Pubblico della Confederazione ha portato al sequestro di 10 chili di cocaina rinvenuta all’interno di una cassa di banane presso la filiale di un supermercato nel Mendrisiotto.

Le cifre
Per quanto riguarda i sequestri di stupefacenti, in gran parte riconducibili a droga in transito, nel 2020 la collaborazione tra la Sezione antidroga della Polizia cantonale (SAD) e i suoi partner ha permesso di intercettare 245.9 chili di hashish (3.8 nel 2019), 78.7 chili di marijuana (22.6), 16 chili di cocaina (28.5 nel 2019), 11.8 chili di eroina (4.6), 761 grammi di anfetamina, 398 pezzi di Lsd, 77 grammi e 44 pezzi di ecstasy nonché 957 piante di canapa (937). Importanti anche i sequestri di denaro provento del narcotraffico, somme che ammontano a poco meno di 92'000 franchi e a circa 235'000 euro. Le persone denunciate per reati concernenti la Legge federale sugli stupefacenti sono state complessivamente 1’482 (1'773 nel 2019), di cui 270 minorenni (311). Gli arresti hanno raggiunto quota 84 (115). Le morti per overdose sono state 7 (11).
Nel corso del 2020 il Ticino si è allineato alla procedura che permette di non punire il solo possesso di canapa e derivati ai fini del consumo e per un quantitativo massimo di 10 grammi. La conseguenza è stata una diminuzione delle multe disciplinari canapa, passate dalle 903 del 2019 alle 241 del 2020.

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