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CANTONE«Ci sono radar dappertutto, qualcuno spieghi perché»

01.02.23 - 08:35
Il parlamentare Marco Passalia chiede lumi al Governo sui controlli di velocità nel primo mese dell'anno: «Giusto fare prevenzione. Ma...»
Ti-Press (archivio)
«Ci sono radar dappertutto, qualcuno spieghi perché»
Il parlamentare Marco Passalia chiede lumi al Governo sui controlli di velocità nel primo mese dell'anno: «Giusto fare prevenzione. Ma...»

BELLINZONA - «Non se ne può più. Ci sono radar dappertutto. Voglio capire cosa sta succedendo». Il parlamentare Marco Passalia ha un diavolo per capello. E in queste ore sta preparando un'interpellanza al Consiglio di Stato. Dal suo punto di vista i radar sulle strade ticinesi si sarebbero moltiplicati nelle prime settimane del 2023. «E anche i controlli di polizia», sostiene. 

Una sensazione personale o un dato oggettivo? 
«Non scherziamo. Basta farsi un giro per le strade del Ticino per capire che ci sono più controlli e che ci sono anche più radar. La gente mi parla e me lo fa presente. Mi faccio portavoce di un disagio generale».  

Recentemente Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle Istituzioni, ha ribadito che i radar non servono per fare cassetta. 
«E ci mancherebbe. Io stesso sono dell'avviso che è giusto fare rispettare le regole. Senza esagerare però. C'è modo e modo di farlo».

Ci fa un esempio di modalità che ritiene scorretta?
«A volte ti accorgi che certi radar sono posizionati in luoghi in cui magari si passa da un limite all'altro quasi improvvisamente. Lì qualche dubbio ti viene. Stessa cosa per le tratte in cui è abbastanza normale accelerare». 

Insomma lei critica anche il posizionamento di alcuni radar...
«La mia è una critica costruttiva. Senza alcuna presunzione e senza pregiudizi. Gli interventi devono essere proporzionati. Un radar dove c'è il 30 o il 50 all'ora ci sta eccome. Serve per proteggere le persone. Bambini e anziani in primis. Mettere un radar in luoghi ambigui è differente». 

Il Cantone, ormai è cosa nota, non riceverà sostegni dalla Banca Nazionale. Teme che ci sia una correlazione con l'aumento dei radar?
«Non sto dicendo questo. Anche perché sarebbe scandaloso multare di più i cittadini per incrementare le entrate statali. Non ci voglio nemmeno pensare. Credo nella buonafede di chi sta in alto. Dico solo che la repressione non fa bene a nessuno».

In sostanza cosa chiede?
«Le cifre. Questa sensazione generalizzata di controllo continuo non fa rima con prevenzione. E poi vorrei che si spiegasse alla gente con quali criteri vengono scelte le postazioni per la posa dei radar e per i controlli di polizia».  

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