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Le carcasse sono state depositate davanti a Palazzo delle Orsoline

CANTONELe carcasse sono state depositate davanti a Palazzo delle Orsoline

26.04.22 - 15:03
Pecore sbranate dal lupo in Val Rovana: la macabra marcia degli agricoltori di montagna verso Bellinzona. Foto e video.
Foto di Davide Giordano
Attenzione! Le immagini e i video che seguono potrebbero urtare la vostra sensibilità.
Le carcasse sono state depositate davanti a Palazzo delle Orsoline
Pecore sbranate dal lupo in Val Rovana: la macabra marcia degli agricoltori di montagna verso Bellinzona. Foto e video.
Armando Donati, presidente della sezione ticinese dell'Associazione per un Territorio senza Grandi Predatori: «Il vaso è colmo. Regole di protezione scollegate dalla realtà».

BELLINZONA - Le pecore sbranate dal lupo a Cerentino depositate davanti al Palazzo del Governo di Bellinzona. «Il vaso è colmo», fa notare Armando Donati, presidente della sezione ticinese dell'Associazione per un Territorio senza Grandi Predatori. Donati è tra i protagonisti della dimostrazione partita dalla Vallemaggia con un furgone pieno di carcasse. «Le regole per proteggersi dal lupo sono scollegate dalla realtà – sostiene –. Sono anni che lo diciamo. Ora le autorità ci devono ascoltare». 

«Contadini esasperati» – Una trovata per certi versi macabra. Ma che evidenzia una grande esasperazione da parte degli agricoltori di montagna. «Il numero dei lupi continua ad aumentare – tuona Donati –, e invece le aziende diminuiscono. Se andiamo avanti così non ci saranno più persone che vorranno occuparsi dell'agricoltura di montagna. Abbiamo di recente mandato al Cantone una raccomandata in cui si chiedeva di organizzare serate informative in Val di Blenio e Val Rovana. Questo per spiegare agli allevatori concretamente come possono essere aiutati e protetti. Non è ancora successo nulla, nessuno si è mosso. Tante persone sono esasperate».

Critiche pesanti – Affermazioni che, almeno in apparenza, sembrano piuttosto ingenerose nei confronti dello Stato. Con tutte le campagne di sensibilizzazione che sono state fatte, come è possibile che ci siano ancora contadini che non hanno capito come comportarsi per tutelarsi dai grandi predatori? Come è possibile che ci siano agricoltori che ancora non sanno quali siano i loro diritti?

«Regole che mandano in tilt» – «Il fatto – sentenzia Donati – è che certe regole sono incomprensibili. E quindi i contadini non capiscono più niente. Non puoi mettere recinzioni dove ci sono pendii assurdi, terrazzamenti, cespugli e muri a secco. Impossibile. Come fai? Anche la soluzione dei cani pastori è problematica. Questi cani difendono il bestiame, creano disagi agli escursionisti e diventano così un peso supplementare per gli agricoltori. Il cane pastore può funzionare sugli alpeggi grossi e se non c'è la nebbia. Altrimenti hai solo problemi. Questa è la verità. Meritiamo rispetto, i contadini fanno tantissimo per la cura del territorio. Qualcuno adesso ci prenda sul serio».   

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