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CANTONERelazione docente-allieva impunita: «Biasimevole, ma non è reato»

24.01.22 - 17:05
«Si è trattato di una relazione consenziente, e lei aveva 16 anni», si è giustificato il Governo.
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Relazione docente-allieva impunita: «Biasimevole, ma non è reato»
«Si è trattato di una relazione consenziente, e lei aveva 16 anni», si è giustificato il Governo.
Il trasferimento sarebbe dunque stata l'unica opzione praticabile, ha chiarito il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli. Sarà invece un audit esterno a chiarire le responsabilità intorno al caso dell'ex funzionario del Dss.

BELLINZONA - Una presunta relazione tra un docente poco più che cinquantenne e un'allieva sedicenne. Quindi un trasferimento del professore al posto di un licenziamento. Decisione, questa, del Decs. Sono i contorni di una vicenda consumatasi in una scuola superiore ticinese durante l'anno scolastico 2020/2021, ma emersa solo di recente e sulla quale il Movimento per il socialismo (Mps) ha voluto interpellare il Governo. E che oggi ha animato anche il Gran Consiglio ticinese.

Possibile recidiva?  - Prima della risposta del Governo, l'interpellante Angelica Lepori ha letto ad alta voce una lettera, da lei ricevuta, nella quale una ticinese sostiene che il docente in questione sia recidivo e che 15 anni fa, impiegato alla Scuola Steiner, abbia avuto una relazione, trasformatasi poi in convivenza, con una sua compagna di classe. L'uomo sarebbe poi stato licenziato dall'istituto. In tutta risposta, il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli si è detto non a conoscenza di questa testimonianza e ha invitato la persona che ha scritto la lettera a condividere questi nuovi elementi con il Consiglio di Stato.

«Inappropriato, ma non costituisce reato» - Bertoli è poi passato al fulcro della vicenda: «Si è trattato di una relazione che possiamo ritenere moralmente inappropriata, ma completamente consenziente e avvenuta quando la giovane aveva già 16 anni (maggiore età sessuale in Svizzera ndr.) e non era più allieva del professore. Seppur si possa ritenere un comportamento biasimevole, non sussiste dunque reato penale». E, riguardo al perché del trasferimento al posto del licenziamento: «Non avevamo gli strumenti giuridici per poter agire diversamente. Abbiamo chiesto alla persona di lasciare il posto, ma non l'ha fatto, quindi l'abbiamo trasferito ed è sotto sorveglianza. Non abbiamo potuto fare altro». 

La definizione di "consensuale" - Visibilmente insoddisfatta rispetto alle spiegazioni fornite, la granconsigliera Mps Angelica Lepori non ha mancato di dire la sua: «Potremmo disquisire a lungo sul quando una relazione è consenziente o meno. Mi chiedo però, se veramente questo professore non ha fatto niente di sbagliato, perché sia stato spostato e si trovi sotto sorveglianza». 

L'ex funzionario del Dss - Nel frattempo il Gran Consiglio ha oggi votato sì, con 71 voti favorevoli, zero contrari e 4 astenuti, a riaprire la questione relativa agli abusi dell'ex funzionario del Dss attraverso un audit esterno. Sarà quindi avviata un'inchiesta amministrativa esterna che sarà condotta da un organo specializzato, estraneo alla sfera politica e all'amministrazione cantonale. La Lega, che ha sostenuto il rapporto, esulta: «Sull'ex funzionario del Dss va fatta chiarezza. Non esistono intoccabili».

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