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SVIZZERA / BRASILE

«Ancora tante questioni irrisolte»

L'ambasciatore svizzero per l'ambiente stila un bilancio provvisorio: «Negoziati pariti bene, ma difficile dire se sarà presentato un buon pacchetto di accordi»
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Fonte Ats
«Ancora tante questioni irrisolte»
L'ambasciatore svizzero per l'ambiente stila un bilancio provvisorio: «Negoziati pariti bene, ma difficile dire se sarà presentato un buon pacchetto di accordi»

BERNA / BELÉM - Alla Cop30 i negoziati sono partiti bene, ma le questioni principali rimangono irrisolte. A dichiararlo è l'ambasciatore svizzero per l'ambiente Felix Wertli, stilando un bilancio provvisorio, cautamente positivo, della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in corso di svolgimento nella città brasiliana di Belém.

Dopo aver trovato un accordo sull'agenda dei negoziati in tempi relativamente rapidi, i partecipanti sono ora nel vivo delle trattative. I ministri dell'ambiente dei vari Paesi - tra cui Albert Rösti per la Svizzera - dovrebbero arrivare sul posto la prossima settimana, la seconda e ultima dell'evento.

Attualmente, l'esito dei negoziati è incerto. «È difficile dire al momento se alla fine potrà essere presentato un buon pacchetto di accordi», ha detto Wertli, raggiunto da Keystone-ATS, dalla città considerata la porta d'accesso all'Amazzonia.

La Cop30 è iniziata il 10 novembre ed è prevista fino al 21 novembre. Wertli individua la sfida più grande nel trovare risposte alle domande relative all'attuazione dell'Accordo di Parigi sul clima. Gli obiettivi presentati non sono sufficienti a colmare il divario con quello di limitare a 1,5 gradi l'aumento della temperatura globale, ha spiegato.

Una "roadmap" proposta dalla presidenza della Cop30, volta a delineare il percorso verso una riduzione più significativa delle emissioni, è bloccata principalmente dai Paesi arabi. Essi temono che l'eliminazione graduale dei combustibili fossili possa procedere troppo velocemente.

Anche i negoziati sul finanziamento delle misure per la protezione del clima e l'adattamento ai cambiamenti climatici si stanno rivelando difficili. Inoltre, si nota che le affermazioni scientifiche sul tema vengono sempre più messe in discussione. «La Svizzera sostiene che le trattative debbano basarsi sulle più recenti conoscenze in materia», ha affermato su questo punto Wertli.

A Belém, la Confederazione ha un peso particolare, in quanto guida un gruppo di negoziazione di cui fanno parte pure Corea del Sud, Messico, Georgia, Liechtenstein e Monaco. La delegazione elvetica è formata da dieci funzionari federali, quattro rappresentanti della società civile, uno del mondo scientifico e un delegato dei giovani.

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