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ARGOVIAAssassinò la moglie, 14 anni di carcere a un 49enne

24.05.24 - 17:57
La sentenza della Corte, resa nota oggi, ha seguito in gran parte le argomentazioni dell'accusa che chiedeva 16 anni
Foto Deposit
Fonte ats
Assassinò la moglie, 14 anni di carcere a un 49enne
La sentenza della Corte, resa nota oggi, ha seguito in gran parte le argomentazioni dell'accusa che chiedeva 16 anni

SCHAFISHEIM - Per l'assassinio della moglie in presenza dei loro tre figli nel 2021 a Schafisheim (AG), un 49enne è stato condannato oggi a 14 anni di detenzione e a una terapia ambulatoriale dal Tribunale distrettuale di Lenzburg, nel canton Argovia.

La sentenza della Corte, che è stata resa nota oggi presso una sala della polizia cantonale a Schafisheim, ha seguito in gran parte le argomentazioni dell'accusa, che chiedeva una pena di 16 anni. Il Tribunale non ha però condiviso la valutazione della procura secondo cui il 49enne avrebbe a lungo premeditato e pianificato il reato. Inoltre, l'imputato è stato riconosciuto come non pienamente capace di discernimento ed è stato assolto da una serie di accuse secondarie.

La Corte lo ha giudicato colpevole di assassinio, che secondo il diritto svizzero presuppone che abbia agito con particolare mancanza di scrupoli, segnatamente con movente, scopo o modalità particolarmente perversi. La presidente del Tribunale ha definito le azioni dell'imputato come "palesemente egoistiche" e sostenuto che egli ha "deliberatamente provocato" la situazione e ucciso la moglie 44enne perché voleva lasciarlo.

Secondo il tribunale, l'uomo ha strangolato la moglie per un lasso temporale dai tre ai cinque minuti, causandole un arresto cardiaco e danni cerebrali fatali. La donna era stata rianimata, ma cinque giorni dopo in ospedale la respirazione artificiale era stata spenta.

Un esperto ha diagnosticato all'uomo, cittadino svizzero originario del Kosovo, una gelosia patologica e una depressione. Stando a quanto emerso durante il processo, in precedenza il 49enne aveva dichiarato che avrebbe ucciso la moglie se gli fosse stata infedele.

L'avvocato difensore aveva chiesto che l'imputato fosse condannato a un massimo di 5 anni di reclusione per omicidio passionale, sostenendo che il suo assistito non aveva pianificato il gesto, che era stato commesso nella foga del momento. «Amava sua moglie, voleva salvare il suo matrimonio», ha detto il legale.

«Sono estremamente dispiaciuto per quello che è successo perché ho perso il controllo», ha dichiarato ieri l'imputato in aula, chiedendo il perdono ai suoi figli. Questi, di età compresa tra i 12 e i 20 anni all'epoca dei fatti, erano presenti al momento dell'assassinio davanti alla porta della camera da letto chiusa a chiave in cui si è consumato il reato e non hanno quindi potuto aiutare la madre.

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