Sono accusati di avere segregato come schiave quattro donne.
MOUTIER - Inizia oggi davanti al Tribunale regionale di Moutier il processo a cinque uomini, un 65enne e i suoi figli, accusati di aver tenuto per anni in condizioni di schiavitù quattro donne. La sentenza è attesa per il 24 novembre.
La famiglia di origine balcanica avrebbe organizzato la propria vita secondo il Kanun, un antico codice secolare albanese, con il genitore come capo patriarcale. Per i quattro figli sarebbero state predisposte mogli minorenni provenienti a loro volta dai Balcani e fatte arrivare nel Giura bernese.
Il canovaccio era sostanzialmente sempre lo stesso, con il 65enne che si accordava direttamente con le famiglie, approfittando della loro povertà: in un caso, ha prelevato illegalmente dall'Albania una minorenne con la promessa di una vita migliore. Una delle vittime era una ragazzina di soli 14 anni: siccome si opponeva a tali nozze, l'imputato avrebbe versato 300 euro ai genitori.
Stando alle trentaquattro pagine dell'atto d'accusa, le donne venivano picchiate, dovevano essere sessualmente compiacenti e difficilmente potevano avere contatti con persone esterne. Dopo anni vissuti in quel clima di terrore, nel 2019 sono riuscite a fuggire, denunciando poi i fatti.
Numerosi i reati addebitati ai membri della famiglia. Fra questi vi sono quelli di tratta di esseri umani, matrimonio forzato, violenza carnale e atti sessuali con fanciulli.
In aula, una delle donne ha rivelato di essere stata sottoposta a sorveglianza costante, parlando di una telecamera nascosta nella sua stanza. Madre di due bambini, attualmente sta divorziando dal marito.
Le vittime, che ora hanno fra i 24 e i 36 anni, non hanno voluto un confronto diretto con gli imputati. Secondo il Ministero pubblico, le donne sono state minacciate di morte, picchiate e insultate. I cinque uomini avrebbero agito intenzionalmente e in combutta, con l'obiettivo di ridurle in schiavitù.
Nel dettaglio, le mogli dovevano dedicarsi di continuo alle faccende domestiche, sia a casa loro che presso l'abitazione dei suoceri. Non osavano vestirsi come volevano e dovevano sottostare a rapporti sessuali non consensuali. Una di loro doveva persino lavare i piedi del suocero e di uno dei cognati ogni sera.
Un processino alla Svizzera e via andare. Cosa volete che gli facciano .E poi non vorrei essere nei panni di queste poverette perchè la vendetta di questi infami arriva.
attendiamo commenti da parte delle femministe progressiste in merito all‘ennesimo caso di culture lontane dalla nostra !
Vediamo la Nostra splendida giustizia che porcata combinerà!!