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VALLESE

Via libera al parco solare alpino sulla Novena

Previsti 20mila moduli bifacciali a 2500 metri di altitudine
Deposit Photos
Fonte Ats
Via libera al parco solare alpino sulla Novena
Previsti 20mila moduli bifacciali a 2500 metri di altitudine

SION - È stata superata una tappa importante per il parco solare alpino di oltre 54'000 m2 che dovrebbe sorgere presso il lago Gries (VS), a sud del passo della Novena: il progetto ha appena ottenuto il permesso di costruzione. Tuttavia, deve ancora essere esaminato dalle autorità federali.

Lungo la strada del passo della Novena, quattro turbine eoliche e, più in basso, la diga di Gries con il suo bacino artificiale fanno già parte del paesaggio. «Ci sono poche altre località in Svizzera dove tre fonti di energia potrebbero coesistere in uno spazio così ristretto», ha sottolineato il direttore generale delle Forze motrici vallesane (FMV) Stéphane Maret interrogato da Keystone-ATS. Questa particolarità, ha aggiunto, spiega l'entusiasmo generale suscitato dal progetto, sostenuto anche da EnAlpin, azienda elettrica attiva nelle rinnovabili con sede a Visp (VS), e dal Comune di Obergoms (VS).

Situato a 2500 metri di altitudine, il parco fotovoltaico alpino, così come è stato concepito, prevede 20'000 moduli solari cosiddetti "bifacciali". Questa tecnologia, che consente di catturare la luce su entrambi i lati del pannello, presenta il vantaggio di aumentare il rendimento.

L'impianto dovrebbe produrre 13,8 GWh all'anno, equivalenti al consumo elettrico di oltre 3000 famiglie. Circa il 45% di questa energia sarà prodotta in inverno, periodo in cui l'approvvigionamento risulta più delicato.

Il progetto si basa sul fatto che il fotovoltaico è più produttivo in montagna che in pianura, grazie al maggiore irraggiamento solare diretto, alle temperature più basse e a un inquinamento atmosferico generalmente meno consistente.

Diverse tappe già superate - Alla fine del 2023, il patriziato e il Comune di Obergoms hanno approvato a larghissima maggioranza la costruzione del parco. Maret sottolinea volentieri «la grande importanza» che esso riveste per la regione. Approvato anche dal Cantone, contro il progetto non sono state depositate opposizioni durante la fase di consultazione pubblica.

«La volontà di trovare soluzioni intelligenti ha portato alla creazione proattiva di un gruppo di accompagnamento», spiega Maret. «I promotori hanno infatti integrato i punti di vista delle associazioni ambientaliste Pro Natura Vallese, Fondazione per la tutela del paesaggio e WWF Svizzera, che hanno così sostenuto il progetto».

Il permesso di costruzione ha potuto quindi essere rilasciato questo autunno, come ha annunciato il quotidiano Walliser Bote la settimana scorsa. Sebbene tale tappa sia essenziale per la realizzazione dell'impianto, questa deve ancora essere convalidata dalle istanze superiori.

Un lungo processo - Attualmente il progetto è sottoposto all'esame dell'Ispettorato federale degli impianti a corrente forte (ESTI). Quest'ultimo è l'autorità di sorveglianza e controllo che vigila affinché gli impianti siano pianificati, costruiti e mantenuti in modo sicuro ed ecologico, precisa Maret, che si dice «fiducioso che le procedure avanzino a un ritmo adeguato».

Si passerà alle fasi successive una volta ottenuto il permesso di costruzione definitivo. Tra queste, la presentazione della domanda di sussidio presso l'Ufficio federale dell'energia (UFE).

«È chiaro che, come per l'epopea delle grandi dighe in Vallese, che a suo tempo generarono situazioni finanziarie talvolta difficili per i partner coinvolti, anche questi grandi progetti infrastrutturali non puntano a una redditività a breve termine», osserva il direttore generale della FMV.

E aggiunge che tali investimenti sono concepiti in funzione della sicurezza dell'approvvigionamento energetico del Paese durante la stagione invernale e, più in generale, della transizione energetica. Va infine notato che la costruzione e l'esercizio del parco solare si baseranno sulle infrastrutture energetiche già esistenti.

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