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BERNATruffa milionaria durante la costruzione della galleria del Lötschberg

08.08.21 - 19:13
L'attuale direttore e un dipendente di Poenina avrebbero sottratto 2,8 milioni di franchi all'azienda.
Keystone
Fonte ats
Truffa milionaria durante la costruzione della galleria del Lötschberg
L'attuale direttore e un dipendente di Poenina avrebbero sottratto 2,8 milioni di franchi all'azienda.

BERNA - Durante la costruzione della galleria di base del Lötschberg, inaugurata nel 2007, è stata commessa una truffa di diversi milioni di franchi. Due uomini sono stati condannati in giugno per reati contro il patrimonio. Tra questi c'è l'attuale CEO di Poenina, azienda zurighese specializzata nelle tecnologie dell'edilizia, rivela la SonntagsZeitung.

Secondo il domenicale, un responsabile di un sottoprogetto per impianti elettrici nel tunnel avrebbe ingannato il suo ex datore di lavoro con ordini fittizi e sottratto così 2,8 milioni di franchi all'azienda. Una parte dei fondi sarebbe tornata in suo possesso grazie a una rete di società e conti all'estero. L'attuale direttore di Poenina lo avrebbe aiutato e avrebbe ottenuto una parte dei soldi.

Poco prima della prescrizione, il Ministero pubblico zurighese ha condannato l'autore principale della truffa a una pena detentiva di cinque mesi con la condizionale e a una pena pecuniaria sospesa per truffa per mestiere, riciclaggio di denaro e istigazione a tale reato, scrive la SonntagsZeitung. Il suo complice è stato condannato a una pena pecuniaria sospesa per complicità in truffa per mestiere e amministrazione infedele.

In un comunicato pubblicato oggi, il consiglio di amministrazione di Poenina ha espresso fiducia nel suo CEO. La condanna per reati personali risalente a oltre dodici anni fa non è in alcun modo legata alla sua posizione attuale. I fatti non hanno nessuna influenza sulla situazione finanziaria della holding, afferma ancora la società: le buone prospettive per il primo semestre del 2021 restano valide. I dati saranno pubblicati come previsto il 7 settembre.

Nella sua dichiarazione, Poenina respinge anche «con fermezza» le accuse del domenicale secondo cui, in quanto società quotata in Borsa, avrebbe dovuto informare circa la condanna del suo CEO.

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