HCAPAmbrì in cerca di risposte

AMBRÌ - Equilibrio. Per tentare di raccontare il percorso di una squadra serve equilibrio.

Nel primo weekend di campionato l’Ambrì ha messo insieme sei punti in due partite. Probabilmente, visto come si è mosso sul ghiaccio, ha raccolto più di quanto meritato. Nelle successive tre partite ha vinto una volta sola, all’overtime, contro un Langnau fin qui modesto. Probabilmente, visto come si è mosso sul ghiaccio, ha raccolto meno di quanto meritato.

La realtà è che, comprensibilmente, i biancoblù sono ancora un cantiere aperto. Tra assenze, giocatori ancora non in perfetta forma o comunque non ispirati e “prove” di Luca Cereda (come le nuove linee disegnate durante il match di sabato contro il Langnau), una loro vera identità non l’hanno ancora trovata. Né tanto meno la continuità, all’interno di un unico match, necessaria per superare indenni le serate più complicate. A tali difetti, che i tifosi sperano momentanei, i leventinesi sopperiscono con la capacità di muoversi con grande intensità. Ecco, quella, la rabbia agonistica, a parte qualche pausa nei 60’ (abbondanti) dell’Emmental, è fin qui stata il leitmotiv della corsa dei sopracenerini. Un filo conduttore che, come accaduto in passato, se sarà seguito potrà condurre Pestoni e soci al completamento di una stagione soddisfacente.

Intanto, forti di una classifica comoda, ad Ambrì possono prepararsi senza troppa pressione al trittico di fuoco dei prossimi giorni. Alle partite che, fino a domenica, li vedranno incrociare, nell’ordine, il Losanna (una delle squadre più complete e in forma), il Lugano alla Cornèr Arena e il sempre velenoso Davos (che si presenterà alla Gottardo Arena con quattro giorni di riposo nelle gambe). Banchi di prova importanti dopo i quali si conoscerà un po' meglio il reale valore dei ticinesi.