«Il Thun è un esempio di gestione oculata»

THUN - Il Thun è vicinissimo a tornare nel Paradiso del calcio svizzero. Con sei punti di margine sull'Aarau a cinque giornate dalla conclusione del campionato di Challenge League, i bernesi di Mauro Lustrinelli sono a un passo dalla Super League, categoria che avevano lasciato nel 2020.

«A Thun abbiamo proprio l'esempio lampante di cosa significa fare della buona programmazione - è intervenuto Arno Rossini - Hanno lavorato su un progetto triennale e oggi stanno raccogliendo i frutti. Pianificando in modo intelligente, ti costruisci automaticamente tante possibilità di avere successo. Evidentemente, la certezza del risultato non c'è mai, ma nell'Oberland bernese hanno lavorato nella giusta direzione, circondandosi di persone in gamba».

Thun è sempre stata una piazza importante del calcio svizzero... Come dimenticare la Champions League della stagione 2005/06?
«Esattamente. E negli anni la passione per il calcio non è mai svanita. Basti pensare che lunedì, in occasione della sfida interna contro il Wil, c'erano oltre 5'000 spettatori allo stadio. È una società di grande tradizione, che in questi ultimi anni è stata rilanciata al meglio dopo che avevano riscontrato alcuni problemi finanziari. Collaborano con l'YB, con cui c'è una grande simbiosi. Non dico che l'anno prossimo il Thun sarà una grande protagonista in Super, ma continuando a lavorare bene, come stanno facendo oggi, non avranno troppe difficoltà a mantenere la categoria».

Cosa puoi dirci di Mauro Lustrinelli?
«Lo conosco bene... A tal proposito vi racconto un aneddoto: all'inizio della sua carriera era a Giubiasco e io andai direttamente a scuola nella sua classe a prelevarlo per portarlo a Bellinzona. Da lì iniziò la sua carriera... Tornando al Lustrinelli allenatore, Mauro ha una grande dedizione al lavoro e in Svizzera tedesca è molto stimato e apprezzato. Lavora con grande perseveranza e i risultati parlano per lui. Non è mai scontato lasciare un incarico come quello di allenatore della U21, ma lui lo ha fatto dimostrando grande coraggio nel rimettersi in gioco...».

Non sempre i soldi sono tutto...
«A Thun non ci sono mezzi enormi, ma li sfruttano bene. È una società solida, dove ognuno ha il suo compito e lo svolge al meglio. Nel calcio, infatti, si fa in fretta a scendere velocemente... E sono sicuro che l'anno prossimo il Thun diventerà un club attrattivo per qualche giovane interessante che magari non trova spazio nelle squadre più importanti».

L'anno prossimo, quindi, con Croci-Torti e Lustrinelli (in attesa che la promozione diventi matematica...), avremo due allenatori ticinesi in Super League...
«È soltanto una conferma di come nel nostro Cantone ci siano delle ottime basi. Non dimentichiamo che in attesa c'è anche Alessandro Mangiarratti, il quale ha svolto un ottimo lavoro a Yverdon, dove l'anno scorso era riuscito a salvare la squadra in una situazione tutt'altro che scontata... È un tipo alla Lustrinelli e sono convinto che sia solo questione di tempo affinché torni in panchina».

Allenatori sì, ma di giocatori ticinesi ce ne sono ben pochi in rampa di lancio...
«Speriamo nei prossimi anni di sfornare qualche talento. A tal proposito, posso comunque assicurare che si sta lavorando bene nei vari settori giovanili cantonali. Però è vero che i ragazzini che si affacciano nel mondo del calcio hanno bisogno di identificarsi in qualcuno, è un aspetto importante. La ricetta? Bisogna avere perseveranza, conoscenze e soprattutto mettere buoni allenatori nei settori giovanili. Ed evidentemente investire...».