«Il mio contratto? Nei prossimi giorni inizieremo a parlarne»

LUGANO - Primo in classifica e con un’infermeria meno affollata. Il Lugano si avvicina alla sfida del weekend con il morale alto. Domenica i bianconeri affronteranno il Winterthur (Cornaredo, ore 16.30) e lo faranno vestendo la speciale maglia dalle tonalità verdi dedicata alla fondazione Greenhope. E lo faranno… con Przybylko e Steffen tra i disponibili.

«Per me è importante recuperare tutti i giocatori - ha raccontato Mattia Croci-Torti nella tradizionale conferenza di presentazione del confronto - Poi evidentemente se ci sono giocatori che sanno occupare quel ruolo meglio di altri, perché lo fanno da una vita come Przybylko, meglio. Però, sicuramente potevamo essere più pericolosi anche senza di loro. Quello che abbiamo fatto questa settimana è lavorare su diverse situazioni che potessero permetterci di mettere in difficoltà le squadre che si difendono un po' basse. Come è stato il caso di domenica a Sion e come penso sarà anche contro il Winterthur».

Il Winterthur e il suo “non gioco”...
«Cosa vuol dire giocare bene o non giocare bene? Loro giocano per ripartire, hanno giocatori veloci che sanno aggredire la profondità. Evidentemente giocano anche bene, perché quando hai Zuffi in mezzo al campo di qualità ne hai tantissima. Quindi non si può parlare di gioco, quanto più di filosofia. Quando sono fuori casa difendono compatti fra le linee poi puntano sui loro giocatori, bravissimi a ripartire e a farti male. Anche sugli esterni».

A maggio Martin Blazer ha detto che in autunno si sarebbe discusso del contratto di Croci-Torti. Autunno è arrivato.
«I rapporti tra me, Blazer e Da Silva sono molto chiari. Se si dice autunno, vuol dire autunno. Ciò vuol dire che nei prossimi giorni sicuramente inizieremo a parlare, a capire le dinamiche del prossimo futuro. È da tre anni esatti che sono su questa panchina; sono stati tre anni sicuramente belli e pieni di cose positive. C'è stato sicuramente anche qualcosa di negativo, ma sono stati tre anni che mi hanno aiutato a migliorare sia come allenatore che come persona. Dunque io sono veramente felice, e lo dico sempre, di poter sedermi dove mi siederò domenica. Sulla panchina del Lugano».