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REGNO UNITOIl governo rinuncia ai ventilatori Dyson

25.04.20 - 16:45
L'imprenditore non recrimina: «Non rimpiango di aver cercato di contribuire allo sforzo nazionale»
ARCHIVIO KEYSTONE
Il governo britannico ha detto a James Dyson che i suoi ventilatori per le cure intense non servono più.
Il governo britannico ha detto a James Dyson che i suoi ventilatori per le cure intense non servono più.
Fonte Ats Ans
Il governo rinuncia ai ventilatori Dyson
L'imprenditore non recrimina: «Non rimpiango di aver cercato di contribuire allo sforzo nazionale»

LONDRA - Grazie, non ci servono più. È stata questa, più o meno, la comunicazione indirizzata dal governo Tory britannico a James Dyson, re degli aspirapolvere di ultima generazione, che nelle settimane scorse aveva convertito parte delle linee di progettazione e produzione della sua azienda allo sviluppo di 10.000 moderni ventilatori per la respirazione assistita da mettere a disposizione dei pazienti più gravi contagiati dal coronavirus nel Regno.

Lo ha raccontato lo stesso Dyson al Daily Telegraph, seppure senza recriminare. L'imprenditore, sostenitore della Brexit e di Boris Johnson, aveva risposto fra i primi all'appello del ministro della Sanità, Matt Hancock, all'inizio dell'epidemia dinanzi alla penuria di ventilatori evocata dal servizio sanitario (Nhs).

La richiesta di 18.000 macchinari in più si è tuttavia rivelata poi eccessiva rispetto alle necessità attuali. Sir James, che sostiene d'aver investito 20 milioni di sterline nel progetto (quasi 24 milioni di franchi), non chiederà comunque compensazioni pubbliche al governo: «Non rimpiango di aver cercato di contribuire allo sforzo nazionale», ha detto.

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