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«Pronto a morire per la razza bianca», arrestato suprematista a Bari

ITALIA«Pronto a morire per la razza bianca», arrestato suprematista a Bari

27.10.22 - 10:48
Il giovane 23enne italiano è accusato di terrorismo internazionale, propaganda e istigazione a delinquere.
Screenshot Polizia di Stato italiana
Fonte ATS ANS
«Pronto a morire per la razza bianca», arrestato suprematista a Bari
Il giovane 23enne italiano è accusato di terrorismo internazionale, propaganda e istigazione a delinquere.

BARI - Un giovane pugliese, accusato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, è stato arrestato e portato in carcere dalla Polizia.

Supremazia razziale - L'arrestato è il 23enne Luigi Antonio Pennelli, originario di Acquaviva delle Fonti e residente nella vicina Sammichele di Bari. Le indagini erano state avviate nel 2021 dalla Digos e dall'Ucigos nell'ambito del monitoraggio di ambienti virtuali suprematisti e di estrema destra, collegati al canale "Sieg Heil", utilizzato dal giovane per promuovere contenuti antisemiti, misogini e di matrice neonazista fino a dichiararsi pronto al sacrificio estremo e a compiere imprecisate azioni violente.

L'inchiesta - Le indagini - secondo l'accusa - hanno consentito di documentare l'appartenenza del ragazzo all'organizzazione terroristica suprematista statunitense "The Base". L'analisi dei supporti informatici sequestrati nel corso dell'inchiesta ha evidenziato, inoltre, riferimenti alla volontà di procurarsi armi, nonché la capacità di costruire ghost gun da realizzare in prospettiva attraverso l'acquisto di una stampante 3D.

Messaggi antisemiti - Le investigazioni hanno permesso di interrompere - secondo l'accusa - l'azione criminale del giovane suprematista radicalizzatosi attraverso il web, entrato in contatto con il leader della predetta organizzazione terroristica che, considerandolo parte del disegno terroristico collettivo, lo ha indottrinato per diffondere valori, schemi ed obiettivi del sodalizio anche in Italia ed affinché lo stesso proseguisse nell'attività di proselitismo.

La perquisizione - Nel corso dell'inchiesta la pubblica accusa ritiene di aver acquisito «solidi riscontri» grazie, non solo ai servizi tecnici, ma anche attraverso l'analisi della documentazione informatica sequestrata nel corso di una perquisizione svolta presso l'abitazione dell'indagato, «resa particolarmente complessa dalle contromisure adottate dal giovane per garantire la 'sicurezza' delle proprie comunicazioni».

Un movimento internazionale - Il giovane arrestato si presentava come unico referente del movimento "The Base" in Italia, tanto da indurre gli aspiranti adepti a contattarlo come tale; aveva costruito la propria identità informatica come Comandante della Base, primo caso in Italia; diffondeva il materiale propagandistico traducendolo in italiano, aveva creato un gruppo di 3-4 membri e si proponeva per l'eseguire azioni violente.

Armi illegali - Aveva la disponibilità di armi in casa e voleva «passare all'azione». Sulle armi e sulle custodie sono state trovate iscrizioni con l'alfabeto runico - tra cui la "runa othala" - e i nomi dei suprematisti responsabili di attacchi terroristici, Traini, Breivik e Tarrant. «Allarmanti» - secondo i pm - sono le ricorrenze tra il materiale sequestrato e quello utilizzato da Payton Gendron, il 18enne autore della strage di Buffalo del 14 maggio 2022 che ha assassinato 10 persone e ne ha ferite 3.

Dalle indagini emerge che l'arrestato aveva nella propria disponibilità, una carabina, una pistola a pallini, una balestra, armi da taglio e mazze. Aveva diffuso messaggi nella chat nei quali affermava che era in grado di procurarsi altre armi rubandole, acquistandole sul mercato nero o aggredendo guardie giurate.

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