Cerca e trova immobili

CITTÀ DEL VATICANOCambio di sesso, gender, maternità surrogata: i «no» della Chiesa

10.04.24 - 11:19
La "Dignitas infinita circa la dignità umana" del Dicastero per la Dottrina della Fede.
Afp
Cambio di sesso, gender, maternità surrogata: i «no» della Chiesa
La "Dignitas infinita circa la dignità umana" del Dicastero per la Dottrina della Fede.

ROMA - «Dignitas infinita». Si parte da qui. Qualsiasi essere umano e in qualsiasi condizione esso si trovi, ha dignità infinita. Sia esso un bambino che deve ancora nascere, un anziano non autosufficiente o un malato terminale, dignità «al di là di ogni circostanza e in qualunque stato o situazione si trovi», appunto.

Parte da qui la dichiarazione sui temi bioetici e sociali, approvata dal Papa, frutto di cinque anni di lavoro e pubblicato dalla congregazione per la Dottrina della Fede. Dunque la Chiesa segna i limiti, i confini in un mondo travolto da questioni che - se affrontate nel modo sbagliato - metterebbero a rischio in primis l'essere umano.

Nel testo non manca anzi tutto la condanna delle violazioni: dalla guerra alla tratta delle persone, passando per la violenza contro le donne, gli abusi sessuali, la discriminazione dei diversamente abili. Perché come aveva ribadito Francesco, ripreso da Avvenire, «ognuno possiede (il diritto di vivere), anche se è poco efficiente, anche se è nato o cresciuto con delle limitazioni; infatti, ciò non sminuisce la sua immensa dignità come persona umana, che non si fonda sulle circostanze bensì sul valore del suo essere».

Ma veniamo ai temi scottanti. Eutanasia e suicidio assistito. Il «no» è secco, perché mai «la vita umana vita umana smette di essere degnamente tale e perciò può essere soppressa». E non poteva mancare, come giusto che sia, l'accenno all'oppressione di cui sono vittima gli omosessuali, discriminazione «contraria alla dignità umana».

Stesso rifiuto per la teoria del gender, ossia l'idea di autodefinirsi in base non al sesso ma alla percezione che ciascuno e ciascuna ha di sé. La linea in questo senso è chiara: «È pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali». Dove l'essere tutti uguali significa perdere l'unicità di ciascuno di noi, riducendoci a cosa, a merce. Concetto che porta poi alla mercificazione delle persone, agli abusi, fino alla tratta dei migranti.

E merce, dunque vittima di un desiderio - seppur legittimo - più che espressione di un diritto, è la condizione del bambino frutto della maternità surrogata. Pratica che «viola (...) la dignità della donna stessa, che diventa un semplice mezzo asservito al guadagno o al desiderio arbitrario di altri».

Infine, tra i temi a cui la Chiesa non si sottrae è quello del cambio di sesso. E qui si distingue la "voglia" del singolo - sulla quale c'è un chiaro no perché «il corpo partecipa alla dignità di immagine di Dio» - dalla possibilità che si «possa scegliere di ricevere assistenza medica, allo scopo di risolvere anomalie», come quelle ai «genitali».

Il direttore di Radio Maria, Padre Livio Fanzaga ha così sintetizzato il senso del documento: «È una bussola morale per i cattolici, per i cristiani e per tutte le persone di buon senso. È una riedizione più completa dei principi non violabili, perché includono anche aspetti sociali (..) e i vari tipi di sfruttamento delle persone, anche oggi, in un mondo acculturato».

Ecco dunque il senso della "Dignitas infinita circa la dignità umana", vera e propria «diga» allo sfruttamento e all’«imprescindibilità del concetto di dignità della persona umana».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE