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LUGANORadiografie, niente più protezione: c'è ancora chi è spiazzato

27.10.23 - 06:30
La novità è entrata in vigore da quasi due anni. Ma a livello pubblico se ne è parlato poco. A colloquio con l'esperto Filippo Del Grande.
Ti-Press (archivio)
Radiografie, niente più protezione: c'è ancora chi è spiazzato
La novità è entrata in vigore da quasi due anni. Ma a livello pubblico se ne è parlato poco. A colloquio con l'esperto Filippo Del Grande.

LUGANO - Non serve più la protezione per le radiografie ospedaliere nella Svizzera italiana. La misura è entrata in vigore da circa due anni. Ma è stata spiegata davvero troppo poco all'opinione pubblica. Suscitando in alcuni qualche incomprensione. In particolare nei genitori con figli piccoli. «Mia figlia ha fatto tre radiografie – racconta una mamma del Mendrisiotto –. Ho dovuto scoprire da lei che non si usa più la mantellina protettiva in piombo. I pazienti dovrebbero essere informati. Soprattutto su cambiamenti così importanti e che riguardano la sicurezza del giovane paziente». 

La svolta – «Alla fine del 2020 – evidenzia Filippo Del Grande, primario della clinica di radiologia dell'Ente Ospedaliero Cantonale – la Società svizzera di radiobiologia e di fisica medica ha pubblicato un rapporto in cui non si raccomandava più in modo generalizzato l'uso dei mezzi di protezione tramite i classici camici piombati. Perché negli ultimi anni c'è stata una grande progressione della tecnologia. Le nuove apparecchiature radiologiche sono dotate di un esposimetro automatico. La macchina capisce quindi quanta dose di raggi deve emettere per produrre un'immagine corretta». 

«Solo le radiazioni indispensabili» – Insomma, un vecchio macchinario emetteva 100 radiazioni quando magari ne servivano solo 10. E per questo era necessaria la protezione da parte della mantellina di piombo. «Ora – riprende Del Grande – non è più così. Se ne servono 10, la macchina ne emette 10. Vengono emesse solo le radiazioni indispensabili per fare la "foto" e dunque per avere una diagnosi. Addirittura adesso mettere la mantellina piombata potrebbe essere controproducente. L'esposimetro potrebbe riconoscere la mantellina piombata come una superficie difficilmente penetrabile. Di conseguenza l'apparecchio sarebbe stimolato a emettere ben più radiazioni di quelle necessarie per fare la radiografia». 

Se ne sarebbe dovuto parlare di più? – L'EOC fa oltre 100'000 radiografie e 40'000 TAC all'anno. La novità è entrata in vigore a dicembre 2021. Quasi due anni fa. L'impressione è che a livello pubblico se ne sia parlato troppo poco. Tanto che ancora oggi c'è chi è spiazzato quando scopre che non si usa più la mantellina di piombo. «L'EOC però ha dato grande risonanza a questo cambiamento – dice Del Grande –. Attraverso vari canali. C'è inoltre la massima disponibilità da parte di medici e tecnici radiologi nel fornire spiegazioni e supporto ai pazienti. Anche attraverso appositi opuscoli informativi presenti in maniera capillare nelle nostre strutture».

Il riconoscimento – Del Grande conclude con una nota che fa ben sperare anche per il futuro: «Siamo stati da poco certificati a livello internazionale dalla Società Europea di Radiologia con il diploma "Eurosafe 5 stelle premium" per la qualità e la sicurezza del nostro Istituto. In tutta Europa ci sono circa 40 centri che possono vantare il massimo dei voti come noi».


 

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