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LOCARNOMonitori cercansi: «Sempre meno giovani, ma è un'esperienza di vita unica»

02.03.23 - 20:15
È già tempo di cercare nuovi ragazzi da impiegare nelle colonie. L'esperto: «Non va fatto per soldi, ma per crescita personale»
TiPress
Monitori cercansi: «Sempre meno giovani, ma è un'esperienza di vita unica»
È già tempo di cercare nuovi ragazzi da impiegare nelle colonie. L'esperto: «Non va fatto per soldi, ma per crescita personale»

LOCARNO - Si va dai 500 franchi ai 1200 per la posizione responsabile di turno. Il bando in quel di Locarno è aperto e volto a reperire monitori da impiegare presso Colonia diurna al Parco Robinson e la Colonia residenziale Vandoni ai Monti Groppi di Tegna. Sono tre i turni per il 2023 che (esclusi il sabato e la domenica) toccano il periodo che va dal 26 di giugno e termina il 4 di agosto.

«Un lavoro che comporta qualche rinuncia» - Lo scopo: «Raggiungere più persone possibile», ci spiega Ramon Nessi, responsabile della Colonia Vandoni. Anche perché, sottolinea, «non è così scontato trovare giovani sufficientemente motivati». Ciò, chiaramente, è giustificato dall’impegno che comporta il ruolo di monitore. «Soprattutto per una colonia residenziale - sottolinea Vandoni - significa mettersi a disposizione dei bambini per buona parte dell’estate, giorno e notte. Quindi si rinuncia alle uscite con gli amici, a qualche cena fuori. E così per diverse settimane, quelle del periodo estivo». 

Un piccolo sacrificio, insomma, che per Vandoni restituisce molto altro: «È un modo per confrontarsi con il mondo del lavoro e guadagnare qualcosa. Ma è anche una sfida, specie per chi mira a lavorare nel sociale. Diventa così non solo una palestra, ma anche un’esperienza che fa curriculum». 

Accedervi non è poi così difficile, ci tiene a precisare il responsabile: «I requisiti non sono tantissimi se non l’età ed eventuali brevetti, come quello di salvataggio. Diciamo che non è una posizione altamente selettiva. Ovvio, una scrematura c’è, ma fare il monitore non è un traguardo inarrivabile».

«Pochi giovani, ma è così da 30 anni» - La difficoltà nel reperire giovani è confermata anche da Paolo Bernasconi, segretario generale di Cemea Ticino. «Nulla di nuovo, è così da almeno 20/30 anni. Si fa sempre un po' fatica e c’è costantemente il bisogno di rimpolpare laddove c’è chi molla, magari perché inizia a lavorare o per altre ragioni». 

Insomma, c'è un ricambio costante e, ammette Bernasconi, negli ultimi anni forse qualche giovane in meno disposto a tentare l'esperienza. «Ma, dati alla mano, stiamo sempre parlando di 1000/1500 ragazzi che si mettono a disposizione ogni anno», assicura il segretario Cemea. 

«Un'esperienza di vita che non ha paragoni» - Per Bernasconi chi si vuole approcciare a questo mondo non lo deve certo fare per denaro. Anche perché, sottolinea, non tutte le colonie retribuiscono i monitori. «Una grossa fetta concede una sorta di rimborso spese». Il valore aggiunto è piuttosto «nell'esperienza collettiva, nella residenzialità. Nel vivere assieme ad altre persone. Un momento di cittadinanza attiva che ti porta non solo a prenderti cura dei bambini, ma a vivere e collaborare in una piccola comunità regalandoti un'esperienza di vita e di crescita personale che non è paragonabile a null'altro. Che tu sia monitore o bambino». 

Anche per Bernasconi si tratta di una chance da cogliere per chi intenda un domani lavorare nel sociale. «Che si voglia fare l'educatore, lo psicologo o un altro lavoro simile la colonia è utilissima. Meglio se preparata, ad esempio facendo formazione. Penso ad esempio al nostro stage di base previsto per la prossima Pasqua, nel quale oltre alle attività viene dato modo di riflettere su cosa voglia dire e cosa comporti prendersi questo tipo di responsabilità».

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COMMENTI
 

Kelt 1 anno fa su tio
Non è solo una questione di sacrificio, impegno e esperienza. Il problema è che, mentre una volta se un bambino indisciplinato combinava qualcosa era lui il responsabile in prima battuta e in seconda i suoi genitori, oggi la colpa è sempre di qualcun altro, anche se i "bambini" in questione hanno 12-13 anni. Questo i giovani lo sanno e si chiedono francamente "chi me lo fa fare?". Si perdono una bella esperienza? E' probabile, ma in fondo tutti i torti non li hanno.

CHGordola 1 anno fa su tio
Qualcuno aveva proposto di far lavorare i docenti a turno, ma hanno troppi compiti da correggere e troppi programmi da preparare quindi non ce la potrebbero fare .

Balin 1 anno fa su tio
Ci credo Fare il monitore oggi... il mio é allergico a questo il mio é allergico a quello il mio é vegetariano il mio vegano, non da meno hanno i social... a cosa serve più la colonia 🤣

Paolo Berna 1 anno fa su tio
Risposta a Balin
Serve appunto perchè ci sono i sociali... dopo pochi giorni, nell'eseperienza residenziale, i giovani si dimenticano lo smarphone in camera...

Anti ch 1 anno fa su tio
Risposta a Paolo Berna
🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣

H2o 1 anno fa su tio
Allora carissimo esperto se non va fatto per soldi non lo fai lei?

Paolo Berna 1 anno fa su tio
Risposta a H2o
Fatto per 15 anni, le assicuro che il valore aggiunto anche per il futuro del giovani vale molto di più di alcune centinaia di franchi. Poi, immagino, per chi giustamente è desideroso di guadagnare dei soldi immagino che i centri commerciali d'estate cerchino ancora giovani per mettere in ordine i carelli. Le ho rispoto cara molecola d'acqua? Il sempre sui Carissimo esperto.
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