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LOCARNOGli ultimi premi del Pardo

13.08.22 - 21:44
A "Last Dance" e "Annie Colère" il Prix du Public UBS e il Variety Piazza Grande Award
LOCARNO FILM FESTIVAL
"Last Dance" e "Annie Colère", gli ultimi premiati del Locarno Film Festival.
"Last Dance" e "Annie Colère", gli ultimi premiati del Locarno Film Festival.
Gli ultimi premi del Pardo
A "Last Dance" e "Annie Colère" il Prix du Public UBS e il Variety Piazza Grande Award

LOCARNO - Non c’è Palmarès di Locarno senza i premi ai film presentati in Piazza Grande. Dopo il Pardo d’oro e gli altri riconoscimenti assegnati dalle giurie, anche le spettatrici e gli spettatori della mitica arena all’aperto del Festival hanno avuto modo di esprimersi con i loro voti, decretando il Prix du Public UBS 2022, reso possibile grazie al Main partner UBS. La critica, dall’altro lato, ha espresso la sua preferenza tramite il Variety Piazza Grande Award, il premio assegnato da una giuria di giornalisti della popolare rivista statunitense.
 
Il pubblico della Piazza Grande ha assegnato il Prix du Public UBS a "Last Dance" di Delphine Lehericey, toccante riflessione sul dolore e sul ruolo che l’arte può assumere a qualunque età della vita. Lehericey, spiegano gli organizzatori di Locarno 75, «è riuscita a portare in Piazza Grande tutto l’incanto liberatorio della danza contemporanea, la disciplina che il protagonista del suo film scopre proprio nel momento più difficile. Con questo inno alla vita e alle sue possibilità impreviste, la regista si è così aggiudicata il riconoscimento della giuria più numerosa al mondo che, nel corso degli anni, ha premiato opere che sono entrate nella storia del cinema».

Ancora una regista donna per il riconoscimento della redazione di Variety: è Blandine Lenoir, che con "Annie Colère" ha presentato uno dei titoli più politici dell'intera kermesse. «Lenoir ha trasportato il pubblico direttamente negli anni Settanta, all’interno della lotta – rabbiosa, ma anche piena di tenerezza – delle donne per il diritto all’aborto. Una straordinaria lezione di sguardo, illuminata dall’interpretazione di Laure Calamy, che diviene ancora più preziosa se messa a confronto con l’attualità, e con un dibattito che rimane drammaticamente aperto».

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