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SVIZZERADoparsi per gli esami dell'Uni, lo fa uno studente ogni tre

10.01.23 - 20:10
Dalla ben nota Red Bull fino a betabloccanti, benzodiazepine e Ritalin. Una tendenza in crescita, non monitorata e ancora tabù
Depositphotos (VitalikRadko)
Doparsi per gli esami dell'Uni, lo fa uno studente ogni tre
Dalla ben nota Red Bull fino a betabloccanti, benzodiazepine e Ritalin. Una tendenza in crescita, non monitorata e ancora tabù

GINEVRA - Doparsi per poter studiare più a lungo, di modo da superare gli esami. Sembrerebbe una cosa da serie televisiva americana ma, in realtà, è una tendenza diffusa anche alle nostre latitudini. Che si tratti di caffeina, bevande energetiche o farmaci e psicofarmaci, il “doping” accademico è un fenomeno poco studiato e fortemente tabù, ma che riguarda circa un terzo degli studenti. E se n'è parlato pure in Ticino.

Lo fa uno su tre

A mettere nero su bianco le cifre ci ha pensato una ricerca dell'Observatoire de la vie étudiante (Ove) dell'Università di Ginevra svolto nel 2019 ma i cui dati sono stati diffusi solo ora. All'Ove, il 30% degli interpellati ha confermato di assumere sostanze ritenute dopanti in vista delle maratone di studio per gli esami.

Fra le sostanze preferite si va dai normali integratori vitaminici passando per la caffeina e la Red Bull arrivando però anche a sostanze psicoattive come il Ritalin (11%), la cannabis (9%), i betabloccanti (5%) l'anfetamina e la cocaina (2%).

Diverse le testimonianze di studenti e studentesse romande (fra l'Uni di Ginevra passando per il Poli di Losanna fino all'Università di Losanna) che hanno utilizzato questi psicofarmaci - a loro dire - con profitto.

Ritalin, betabloccanti e benzodiazepine

Solitamente somministrato a bambini che soffrono di deficit dell'attenzione, il Ritalin (o metilfenidato cloridrato) passa solitamente di mano in mano, proprio da chi lo può ottenere attraverso prescrizione medica a chi - invece - lo usa come "booster" per le sue giornate di studio.

«Ero stressata all'inverosimile, dormivo per sfuggire allo studio. Quando ho preso il Ritalin è stata una svolta, mentre leggevo gli appunti era come se avessi i paraocchi ed ero super concentrata», ha raccontato al quotidiano una 23enne studentessa di psicologia a Losanna, «una volta ho provato anche la cocaina ma la sconsiglio, riesci a leggere velocissimo ma attaccato non ti resta nulla».

I betabloccanti, invece, vengono presi per evitare lo stress il giorno dell'esame, abbassando chimicamente il ritmo cardiaco: «È un po' un controsenso per una studentessa di medicina, in effetti», confessa una 24enne che frequenta Medicina a Ginevra, «rischiare la propria salute così quando per lavoro vorremmo fare proprio l'opposto».

«Io prendo la benzodiazepina, se no l'ansia mi rende impossibile ripassare», conferma un altro studente 24enne dell'ateneo ginevrino, «altera un po' la mia memoria di lavoro, e me ne rendo conto, ma davvero non ho alternative».

I risultati? «Non sono garantiti, anzi»

Se i numeri del sondaggio dell'Ove restano preoccupanti (seppure verosimilmente parziali) la tendenza è al rialzo, come confermato anche da Nicolas Bertholet, professore associato al servizio di medicina delle dipendenze all'Ospedale Universitario di Losanna che però sconfessa la loro efficacia: «Non c'è prova scientifica che possano dare un reale vantaggio, anzi spesso e vero il contrario. Emblematico è il caso della cannabis che, sì, rilassa ma porta a risultati al di sotto della media».

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COMMENTI
 

rosi 1 anno fa su tio
trovo che si prenda alla leggera il problema, sono sostanze che non fanno bene alla salute. A scuola dovrebbero parlarne di più. I docenti sono silenti a questo proposito? Parlo anche dei giovani che frequentano le scuole medie, sembra che molti "fumino" durante la pausa o dopo scuola. Possibile che solo gli studenti si accorgono? Se fosse davvero così i docenti non vedono, non sentono, non parlano? E' un problema da prendere seriamente in considerazione.

SteveC 1 anno fa su tio
Hanno bisogno di doparsi per affrontare gli esami, che generazione di mezze calzette.

RV50 1 anno fa su tio
Evviva avremo dei diplomati "drogati" avanti così che miglioreremo sempre

Pensopositivo 1 anno fa su tio
Risposta a RV50
Il non vedo il problema . E comunque é una scelta personale . Il tema è ma a te che te ne frega...

RV50 1 anno fa su tio
Risposta a Pensopositivo
Penso...... a me personalmente non me ne frega un cavolo , ma quando io ho dovuto dare non mi sono mai rifugiato in "vitamine" per risolvere i problemi ... comunque ai ragione é una scelta personale , chissà se la vedrai come scelta personale l'allontanamento di questi studenti per motivi di abuso di sostanze vietate e costretti ad abbandonare gli studi e che stanno vivendo sulle spalle della loro famiglia .... se il tuo é un pensare positivo continua così che a me me ne frega un cavolo della tua scelta di vita auguri

Nina 1 anno fa su tio
concordo con il prof. Bertholet ; secondo me , questi prodotti hanno un effetto placebo sugli studenti

Nina 1 anno fa su tio
gli integratori vitaminici , sono conderati doping ??

Dantissimo 1 anno fa su tio
Questi studenti sono gli stessi che parlano tanto di cambiamento climatico e pandemie. Non mi fiderei tanto
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