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GUIDO SASSIIl nostro cantone va verso la liberalizzazione?

17.02.23 - 14:00
Guido Sassi, candidato de il Centro al Gran Consiglio, Lista 7 Candidato 29
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Il nostro cantone va verso la liberalizzazione?
Guido Sassi, candidato de il Centro al Gran Consiglio, Lista 7 Candidato 29

Una battaglia sostenuta da molti per rendere più moderno, efficiente e attento alle sfide dei nostri tempi un sistema paese che deve recuperare competitività in diversi ambiti, hospitality prima di tutto. Ovvero, in quel settore che include servizi e attività svolti da strutture alberghiere, ristorative, bar, pub e cafè. È in consultazione, infatti, proprio in questi giorni la revisione della legge ticinese sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione. La Lear – questo il suo acronimo – recepirà alcune istanze di chi opera nel settore che se approvate dal Consiglio di Stato vedrà delle novità piuttosto significative sul nostro territorio. Tra queste, l’abbassamento dell’età a 16 anni per accedere alle discoteche e ai locali notturni in generale. Una misura in vigore già in diversi cantoni che apre una serie di riflessioni sulla praticabilità di tale scelta. Innanzitutto, sul termine di “maggiori di età” che da un lato consente l’accesso a locali notturni (in quanto maggiore di 16), dall’altro limita il consumo di alcool (in quanto minore di 18). Sul tema della responsabilità, in quanto viene interamente “scaricata” sul gestore la vigilanza sul consumo di bevande alcoliche. E non ultimo sull’applicabilità della norma, dove dovrà essere accertato da documento d’identità ogni somministrazione di cocktail e aperitivo. Tutto questo – non nell’ordine e nella disciplina di una caserma –, ma in locali notturni dove per definizione (ed è giusto che sia così) si va per “rompere le righe”.

Sia ben chiaro, la revisione di queste norme partono da una fotografia della società ticinese trasformata, e alla quale la legge è tenuta ad interrogarsi e adeguarsi: un maggior grado di coscienza e responsabilità dei giovani, il confronto con lo stile di vita degli altri cantoni e delle città europee, il desiderio di crescita e di integrazione, la reazione al sentimento di solitudine sempre crescente, soprattutto nel Luganese. Ma allora, perché non pensare “formule del tempo libero” in risposta a queste esigenze, oltre che adeguare passivamente le strutture ad oggi esistenti? In questi giorni sul sito della Città è apparsa la domanda di partecipazione per esercizi pubblici a Lugano Marittima per la stagione 2023: perché non presentare un progetto teens under 18 all’insegna del divertimento responsabile? Due serate alcool-free, aperte a giovani e (perché no?) alle loro famiglie, dove si promuove un nuovo modello di divertimento e di socialità? Potrebbe essere un modo per restituire originalità e concretezza – due parole oramai dimenticate da chi ci amministra – ad una Lugano che ha deciso di crescere ed emanciparsi e al contempo mantenere vivi quei valori non negoziabili di persona e libertà.

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COMMENTI
 

Riarena81 1 anno fa su tio
Eh beh! Ha pienamente ragione l’autore dell’articolo. Perché non crespare aree di svago ai giovani che nell’età tra i 15 e i 18 hanno voglia anche loro di ritrovarsi, divertirsi e fare festa? Chiaro … è meno impegnativo abbassare l’età per andare in discoteca e nei locali notturni piuttosto che creare delle aree di svago adatte a loro. Che pena… veramente! Alcuni (non molti) anni fa avevano proposto le palestre di alcune scuole come ritrovo serale per i giovani adolescenti, dove potevano recarsi e fare dello sport assieme, giocare a basket, calcetto o altro, in modo amatoriale, supervisionati da un responsabile della palestra. Ma probabilmente costa troppo … e allora facciamo che possano divertirsi anche loro nelle discoteche e nei ritrovo pubblici … così evitiamo un pensiero per il Cantone e l’onere di una qualche spesa per dei centri a loro adatti. Si potrebbe anche pensare di rendere gratuiti gli impianti di risalita, le sale cinema o altre alternative che potrebbero giocare si giovani che in quel momento non hanno i soldi per poter permettersi di divertisci in modo sano … ma vabbè. Meglio se fumano, pagano le entrate delle discoteche e … va da sè purtroppo che inizieranno ben presto a consumare alcool… perché, inutile nasconderlo, il proibito attrae … specialmente a quell’età.

Equalizer 1 anno fa su tio
Se uno gira un po' per il mondo vede che ci sono molti posti dove ti chiedono un documento prima di darti alcool, e te lo chiedono anche quando si vede palesemente che non hai 18 anni ma passi la 30ina, quindi non vedo perché non lo si possa fare da noi, poi un paio di legnate sulle dita di chi non rispetta le regole e la cosa va a posto. Questo sarebbe stato ok una decina di anni fa oggi con la genoria che gira la vedo molto difficile, quindi sarei per lo status quo.
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