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KOSOVO / SERBIA

Kurti: «Elezioni nel Nord ma via la gentaglia violenta dai municipi»

Ok alla de-escalation del premier kosovaro che usa però parole forti e non gradisce la posizione Usa.
AFP
Fonte ats ans
Kurti: «Elezioni nel Nord ma via la gentaglia violenta dai municipi»
Ok alla de-escalation del premier kosovaro che usa però parole forti e non gradisce la posizione Usa.
PRISTINA - Le condizioni per nuove elezioni nel nord del Kosovo sono la fine delle «proteste violente davanti ai municipi» di Zvecan Leposavic e Zubin Potok, e la piena attuazione dell'accordo concluso di recente in sede negoziale a Bruxe...

PRISTINA - Le condizioni per nuove elezioni nel nord del Kosovo sono la fine delle «proteste violente davanti ai municipi» di Zvecan Leposavic e Zubin Potok, e la piena attuazione dell'accordo concluso di recente in sede negoziale a Bruxelles. Lo ha detto il premier kosovaro Albin Kurti, al termine di colloqui telefonici con alcuni senatori ed esponenti dell'amministrazione americana.

«L'allontanamento della gentaglia violenta dagli edifici comunali e la piena applicazione dell'accordo di Bruxelles è la strada verso la de-escalation e verso nuove elezioni», ha scritto Kurti.

A chiedere nuove elezioni al nord, con la partecipazione della locale popolazione serba, unitamente all'avvio dei preparativi per la creazione della Comunità delle municipalità serbe in Kosovo, è stato ieri l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell, minacciando in caso contrario «gravi conseguenze» per le relazioni con Pristina.

Oggi lo stesso Kurti, intervenendo a una seduta straordinaria del parlamento del Kosovo dedicata alla situazione nel nord e alle nuove forti tensioni interetniche, ha ribadito la legittimità dei nuovi sindaci di etnia albanese eletti il 23 aprile, e la condanna delle proteste violente dei serbi, che con il boicottaggio del voto si sono assunti la loro responsabilità per l'esito della consultazione, svoltasi in modo regolare e democratico.

Kurti, che ha giustificato l'intervento della polizia e delle truppe Kfor a difesa delle istituzioni democratiche, ha definito eccessive le critiche della comunità internazionale alla dirigenza di Pristina, in particolare da parte di Ue e Usa. A suo dire esse non contribuiscono ad allentare le tensioni. «Le strutture pubbliche del Kosovo appartengono al Kosovo e ai suoi cittadini», ha detto. E con riferimento in particolare agli screzi con gli Stati Uniti - che hanno espulso il Kosovo da una esercitazione multinazionale in corso in Europa, e che chiedono il ritiro della polizia dal nord e l'attività dei nuovi sindaci da sedi alternative ai municipi - Kurti si è riferito all'ambasciatore Usa Jeff Hovenier affermando che ci cittadini del Kosovo hanno votato per lui (Kurti) e non per Hovenier.

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