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ISRAELE / HAMASHamas intenderebbe rifiutare l'accordo mediato da Parigi

04.02.24 - 19:30
Secondo fonti riportate da un media saudita, l'organizzazione avrebbe richiesto a Israele di liberare più detenuti palestinesi.
keystone-sda.ch / STF (Oded Balilty)
Fonte ats ans
Hamas intenderebbe rifiutare l'accordo mediato da Parigi
Secondo fonti riportate da un media saudita, l'organizzazione avrebbe richiesto a Israele di liberare più detenuti palestinesi.

GAZA - Hamas prende tempo. E la risposta sull'accordo, mediato a Parigi per il rilascio degli ostaggi e la tregua, si fa attendere mentre più fonti, citate dai media arabi, anticipano la possibilità di una fumata nera. La fazione islamica vorrebbe di più. Non solo per quanto riguarda la liberazione dei detenuti palestinesi per i quali non si accontenterebbe di uno scambio 3 a 1 con gli ostaggi, come previsto nei precedenti accordi.

Ma soprattutto - trapela dalle prime indiscrezioni riportate da Al Arabija e Al Sharq - condizionerebbe il suo via libera a un cessate il fuoco totale. Una richiesta quest'ultima, da sempre rifiutata da Israele con il premier Benyamin Netanyahu che ha ribadito le linee rosse: «I nostri sforzi per liberare gli ostaggi procedono incessantemente» ma «come ho già detto, non accetteremo ogni accordo né a ogni prezzo», ha ribadito.

«Non si è ancora in vista di un'intesa, ci sono grandi divari tra le parti», ha detto una fonte di Hamas al network al Quds. Per la tv israeliana Kan la mancata risposta - che la tv saudita "Al-Hadath" aveva preannunciato per la serata di domenica - sarebbe legata alla persistente diversità di posizioni sull'accordo tra il leader di Hamas all'estero Ismail Haniyeh e quello a Gaza Yahya Sinwar. Secondo la stessa emittente, nella richiesta avanzata dalla fazione palestinese per la libertà di un maggior numero di detenuti palestinesi, sarebbero inclusi quelli della "Forza Nukheba", responsabile principale dell'attacco del 7 ottobre. Richiesta su cui Netanyahu, che ha convocato il Gabinetto di guerra al ministero della difesa a Tel Aviv, non transige: «Molte cose che sono state dette nei media come se le avessimo accettate, ad esempio la liberazione dei terroristi - ha spiegato - non le accettiamo». Netanyahu ha poi confermato che Israele non metterà fine alla guerra fino «all'eliminazione di Hamas, al ritorno di tutti gli ostaggi e al fatto che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele».

Salvo sorprese le posizioni non si sarebbero dunque avvicinate sull'intesa mediata da Usa, Qatar ed Egitto nella capitale francese, mentre è in arrivo il segretario di stato Antony Blinken che sarà a Gerusalemme nelle prossime ore. La sua spola diplomatica - è la sesta visita che compie in Israele dallo scoppio della guerra a Gaza - vedrà tappe anche in altri Paesi dell'area, Arabia Saudita compresa.

Non facilita certo l'attuale situazione di contrasto tra Usa e Israele sul conflitto, la dichiarazione del ministro della sicurezza nazionale - e leader di destra radicale - Itamar Ben Gvir. Se l'ex presidente statunitense Donald Trump fosse al potere - ha detto al Wall Street Journal - «la condotta degli Usa nella guerra a Gaza sarebbe completamente differente». «Invece di darci pieno appoggio - ha insistito Ben Gvir - Biden è impegnato a portare aiuti umanitari e benzina a Gaza" che vanno "ad Hamas». Ben Gvir ha poi confermato il suo «suggerimento» ai residenti di Gaza di «emigrare volontariamente in altre parti del mondo».

Un'accusa rigettata da Netanyahu - e anche da altri esponenti del governo e dell'opposizione - che ha ringraziato invece «l'amministrazione Usa per il sostegno avuto da Israele sin dall'inizio della guerra». «Questo non vuol dire - ha aggiunto - che con gli Usa non possano esserci divergenze di opinioni. Le abbiamo superate con decisioni ponderate e determinate». Netanyahu ha poi detto «di non aver bisogno di nessuno" nel gestire i rapporti con gli Usa nel contesto "della difesa degli interessi di sicurezza di Israele».

Al 121esimo giorno di guerra, l'esercito israeliano è focalizzato sulla roccaforte di Hamas di Khan Yunis, nel sud di Israele dove ha preso il controllo del Quartier generale della Brigata locale dove si trovavano tra l'altro gli uffici di Sinwar. Ma è tutto il sud nel mirino con il ministero della sanità di Gaza controllato da Hamas che ha denunciato «un attacco israeliano contro un asilo nella città di Rafah» che ha causato la morte «di almeno due bambine». Secondo la stessa fonte ci sarebbero «anche decine di feriti» e che nell'asilo «avevano trovato rifugio molti sfollati». Sempre il ministero della sanità - che non distingue tra civili morti e miliziani - ha annunciato che gli uccisi nella Striscia per i raid di Israele sono arrivati a 27'365 con 66'630 feriti.

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COMMENTI
 

RV50 2 mesi fa su tio
Vogliamo scommettere che una volta che gli ebrei hanno i loro ostaggi liberi faranno tabula rasa nella striscia di Gaza !!! spero di sbagliarmi ma io non mi fido del governo israeliano .....

tulliusdetritus 2 mesi fa su tio
Risposta a RV50
Diciamo che sperano di dilazionare la liberazione degli ostaggi a tempo indefinito, così da aver la scusa agli occhi di UE e anglosassoni (gli unici ancora a credergli e a sostenerli) per completare l'annientamento di Gaza e dei Palestinesi

Peter Parker 2 mesi fa su tio
Ovvio che i maia li Leaders di Hamas rifiutino…tanto loro stanno a Doha, o Beirut, o Istanbul….in lussuosi e costosissimi attici o suites. Quelli rimasti invece stanno rintanati come topi nei tunnels, costruiti con l‘apprezzatissimo contributo di aiuti umanitari e finanziamenti. Alla fine, sia che siano all’estero o nei tunnels, dei loro fratelli non gliene importa assolutamente nulla.

Peppiniello 2 mesi fa su tio
Risposta a Peter Parker
Mi sa che i maia li sono gli occupanti e non gli occupati o vale solo per un'altra guerra?

Mauro 60 2 mesi fa su tio
Risposta a Peter Parker
Hamas ha a che fare con il terrorismo di stato di Natanyshu,La guerra contro Hamas è perdente,sono organizzati in Cellule non comunicanti tra loro,non sono strutturati come un esercito tradizionale

Keope1963 2 mesi fa su tio
Risposta a Peppiniello
Hamas ha le sue colpe ma per il resto concordo pienamente con te.

Perro 2 mesi fa su tio
Risposta a Peppiniello
D'accordo con te

Peter Parker 2 mesi fa su tio
Risposta a Peppiniello
Mi pare che è dal 2005 che la Striscia di Gaza è senza presenza di israeliani e IDF… E in questi anni, nonostante miliardi ricevuti, fino al 7 ottobre i palestinesi hanno dimostrato la loro totale inettitudine nel gestire e garantire sicurezza dei propri fratelli…. Se invece si parla del West Bank, allora si, sono d’accordo che la situazione degli insediamenti debba essere risolta.
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