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SIRIAMolti missili sono stati abbattuti. Assad: «Ancora più determinati»

14.04.18 - 12:23
È stato confermato che non ci sono state vittime né tra i civili né tra i militari siriani in seguito all'attacco. «Russia avvertita dei raid»
Keystone
Molti missili sono stati abbattuti. Assad: «Ancora più determinati»
È stato confermato che non ci sono state vittime né tra i civili né tra i militari siriani in seguito all'attacco. «Russia avvertita dei raid»

DAMASCO - Gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia hanno lanciato più di 100 missili da crociera e aria-terra su obiettivi militari e civili in Siria. Lo ha annunciato questa mattina attorno alle 7.00 il ministero della Difesa russo.

«Oltre 100 missili da crociera e missili aria-terra sono stati lanciati contro obiettivi militari e civili in Siria da navi statunitensi, britanniche e francesi», ha indicato il ministero, citato dalla Tass, aggiungendo che un numero considerevole dei missili è stato intercettato e abbattuto dai sistemi di difesa siriani.

«Stando ai dati preliminari, in seguito ai raid in Siria non ci sono vittime né tra i civili né tra i militari siriani»: lo ha dichiarato il capo del dipartimento generale operativo dello Stato maggiore russo, Serghiei Rudskoi, durante un incontro con la stampa.

«I sistemi di difesa aerea siriani sono entrati in funzione: una parte considerevole dei missili da crociera e dei missili aria-terra lanciati sono stati abbattuti mentre si avvicinavano agli obiettivi», ha detto il ministero della Difesa. Gli attacchi sono stati effettuati da due navi della Marina degli Stati Uniti dal Mar Rosso, un gruppo aereo tattico sul Mediterraneo e bombardieri strategici statunitensi B-1B nell'area di Al-Tanf, ha aggiunto il ministero.

La Russia non ha attivato i suoi sistemi di difesa - La Russia non ha attivato i suoi sistemi di difesa aerea dislocati in Siria. Lo fa sapere il ministero della Difesa, citato dalla Tass. I raid di Usa, Gran Bretagna e Francia sono stati contrastati unicamente dai sistemi antimissilistici siriani "S-125, S-200, Buk e Kvadrat". «Sono sistemi prodotti oltre 30 anni fa in Unione Sovietica», ha precisato il ministero russo.

«Alcuni anni fa, prendendo in considerazione una richiesta urgente da parte di alcuni dei nostri partner occidentali, abbiamo abbandonato le forniture dei sistemi missilistici S-300 alla Siria: considerando gli ultimi sviluppi, riteniamo possibile tornare a trattare la questione, non solo in relazione alla Siria, ma anche ad altri paesi». Lo ha detto Sergei Rudskoi, responsabile delle Operazioni principali dello Stato Maggiore russo. Lo riporta la Tass.

Nessuno dei missili degli Usa e dei suoi alleati è entrato all'interno delle aree anti-aeree russe, aggiunge il ministero della Difesa russo, citato da RT. «Nessuno dei missili da crociera lanciati dagli Usa e dai suoi alleati è entrato nella zona in cui le unità di difesa aerea russe stanno difendendo le strutture di Tartus e Hmeimim». Mosca dispone di una base navale a Tartus e di una base aerea a Hmeimim.

«I sistemi russi di difesa aerea nelle basi di Hmeimim e Tartus hanno rilevato tempestivamente e monitorato tutti i lanci missilistici effettuati sia dalle navi sia dagli aerei di Usa e Gran Bretagna»: lo ha dichiarato il capo del dipartimento generale operativo dello Stato maggiore russo, Serghiei Rudskoi, aggiungendo che «l'annunciata partecipazione di jet francesi non è stata registrata».

Le forze di difesa aerea della Siria hanno intercettato tutti i 12 missili da crociera lanciati dalla coalizione occidentale contro la base aerea militare di Al-Dumayr: lo sostiene il ministero della Difesa russo.

«La base aerea militare siriana di Al-Dumayr, situata a est di Damasco, è stata attaccata con 12 missili da crociera», ha annunciato il ministero della Difesa russo, precisando che "le forze di difesa aerea delle forze armate siriane hanno intercettato tutti i missili da crociera". Mosca ha quindi aggiunto che Damasco ha usato missili antiaerei S-125, S-200, Buk e Kvadrat per respingere l'attacco. "Sono sistemi di difesa aerea fabbricati in Unione Sovietica oltre 30 anni fa", sottolinea il ministero russo.

«Una violazione del diritto internazionale» - «Ci può essere solo una valutazione politica: questa è una flagrante violazione del diritto internazionale e un attacco contro uno stato sovrano senza alcuna ragione adeguata». Lo ha detto Konstantin Kosachev, presidente della commissione Affari Internazionali del Senato russo. «Con un alto grado di probabilità, questo è un tentativo di creare difficoltà per la missione Opac, che sta iniziando il suo lavoro a Duma, o di farla saltare del tutto», ha aggiunto alla Tass.

Qualche ora prima, indica l'agenzia di stampa Tass, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova su Facebook aveva scritto: «Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno realizzato l'attacco contro la Siria nel momento in cui il Paese aveva la possibilità di un futuro pacifico».

«Quelli dietro il raid rivendicano la leadership morale in questo mondo e sbandierano la loro esclusività e unicità - afferma - e in effetti ci vuole un tipo molto particolare di unicità per attaccare la capitale siriana in un momento in cui il Paese si trova finalmente davanti a una possibilità di pace».

La "certezza" della Casa Bianca sull'uso delle armi chimiche da parte di Damasco si basa su quanto pubblicato dai media, «su foto, video e i resoconti dei sintomi. "I media americani e tutti gli altri media occidentali dovrebbero essere consapevoli della loro responsabilità per quanto accaduto: 15 anni fa la Casa Bianca usò una provetta e il suo ministro degli Esteri per giustificare l'attacco all'Iraq. Oggi Washington ha usato i media invece della provetta».

«Più determinati a distruggere il terrorismo» - Gli attacchi della notte scorsa aumentano la determinazione a continuare «a distruggere il terrorismo in ogni angolo della Siria». Lo ha detto il presidente siriano Bashar al Assad, citato dai media internazionali, aggiungendo che l'Occidente ha agito dopo aver perso il controllo nel conflitto siriano.

«Le potenze occidentali hanno perso ogni credibilità, anche di fronte ai loro stessi popoli», lo ha detto il presidente siriano Bashar al Assad, citato dalla tv di Stato siriana, durante una conversazione telefonica con il collega iraniano Hasan Rouhani. «La loro aggressione arriva dopo che i terroristi hanno fallito nel conseguire i loro obiettivi con la guerra contro la Siria», ha detto Assad.

Dall'altra parte della barricata sono di delusione, secondo la Bbc, le prime reazioni di alcune delle maggiori milizie ribelli siriani anti-Assad ai raid occidentali. Mohammad Alloush, di Jaish al-Islam, fazione islamico-radicale ma sostenuta dagli Usa i cui miliziani sono stati gli ultimi ad abbandonare Duma dopo la sconfitta nella Ghuta, parla di attacco insignificante. E altri gruppi temono ora che l'offensiva governativa si possa estendere dalle sacche jihadiste vicine a Damasco alla provincia di Idlib, ultima roccaforte relativamente salda dei ribelli.

Preoccupazione in Egitto - Nel frattempo l'Egitto esprime «estrema preoccupazione» per l'escalation sulla scena siriana in quanto ha conseguenze sulla sicurezza del popolo siriano e minaccia gli accordi concordati. È quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri egiziano.

L'Egitto - prosegue la nota - conferma il suo "rifiuto categorico" dell'uso di armi proibite a livello internazionale sul suolo siriano e chiede un'inchiesta internazionale trasparente su questo argomento, conformemente ai meccanismi e ai riferimenti internazionali. Nell'esprimere solidarietà al popolo siriano, l'Egitto chiede alla comunità internazionale e alle grandi potenze di assumersi le proprie responsabilità per rilanciare una soluzione pacifica della crisi siriana, per assicurare la fornitura di aiuti umanitari a coloro che sono assediati e colpiti dal protrarsi del conflitto armato.

«Russia avvertita dei raid» - Gli Stati Uniti hanno contattato la Russia prima dell'attacco in Siria per evitare vittime fra i militari russi e la popolazione civile. Lo ha detto a Interfax l'ambasciatore americano Jon Huntsman. I raid, ha sottolineato, non rappresentano un conflitto fra superpotenze.

In precedenza il capo di Stato maggiore delle forze armate americane, Joseph Dunford, aveva dichiarato che Washington non ha avvertito in anticipo il governo russo degli attacchi.

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