Sempre più prigionieri politici in Russia

Secondo l'Organizzazione non governativa Memorial sarebbero più di 400
MOSCA - Nell'ultimo anno, il numero dei prigionieri politici in Russia è salito da 362 a 420: lo ha annunciato ieri l'Organizzazione non governativa per la difesa dei diritti umani Memorial, ripresa da diversi media.
Il responsabile del programma di sostegno ai prigionieri politici di Memorial, Serghiei Davidis, citato dall'Afp, ha precisato che il conteggio di Memorial usa le linee guida dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa e del Consiglio d'Europa per identificare i prigionieri politici ma che il numero reale è ritenuto "due o anche tre volte più alto".
"Adesso in Russia il numero di prigionieri politici è paragonabile a quello che c'era nella tarda Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, finché Gorbaciov non li ha liberati", ha detto Davidis alla testata online Meduza. Secondo l'Afp, i dissidenti dell'epoca sovietica stimano che ci fossero oltre 700 prigionieri politici in Unione sovietica nel 1987.
Nell'elenco dei prigionieri politici, Memorial include l'oppositore russo in carcere Alexiei Navalny, considerato il principale avversario politico di Putin. Secondo la tv Dozhd, delle 420 persone nella lista, 360 sono ritenute perseguitate per motivi religiosi.
L'Afp sottolinea che Memorial nell'ultimo anno ha incluso tra i prigionieri politici 68 testimoni di Geova. Il gruppo religioso dei Testimoni di Geova è stato definito "estremista" dalle autorità russe nel 2017 e il Cremlino è accusato di perseguitare i fedeli con arresti, condanne e perquisizioni violando la libertà di religione garantita dalla Costituzione russa.




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