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I ristoranti vogliono più spazio all'aperto... anche durante l'inverno

Con il virus, GastroTicino chiede facilitazioni per il riscaldamento delle terrazze esterne o l'installazione di gazebi
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I ristoranti vogliono più spazio all'aperto... anche durante l'inverno
Con il virus, GastroTicino chiede facilitazioni per il riscaldamento delle terrazze esterne o l'installazione di gazebi
«Le norme attuali rischiano di mettere in difficoltà le attività, con chiusure e licenziamenti»
BELLINZONA - La stagione estiva ha certamente aiutato bar e ristoranti, che hanno potuto accogliere i clienti negli spazi all'aperto. Ma alle soglie dell'autunno e le temperature che si faranno sempre più rigide, per il settore non mancano le ...

BELLINZONA - La stagione estiva ha certamente aiutato bar e ristoranti, che hanno potuto accogliere i clienti negli spazi all'aperto. Ma alle soglie dell'autunno e le temperature che si faranno sempre più rigide, per il settore non mancano le preoccupazioni: «Il permanere delle norme per arginare la diffusione del virus farà sì che i locali avranno molti meno posti interni a disposizione della clientela» afferma infatti GastroTicino in un odierno comunicato.

Una situazione, questa, che rischia quindi di pesare sul settore, con tanto di chiusure e licenziamenti, nonché un impoverimento dell'offerta turistica e sociale, sottolinea ancora l'associazione. Ecco dunque che alle autorità cantonali e comunali viene chiesto d'intervenire, valutando «la possibilità di poter concedere facilitazioni per arredare e riscaldare le terrazze esterne o gli spazi sul suolo pubblico con tende, gazebi chiusi e altre strutture simili». Si tratta di una misura che alcuni Comuni hanno già concesso, «consapevoli che si tratta di aiuti eccezionali per l'autunno-inverno 2020-2021».

La richiesta di GastroTicino giunge anche in considerazione del fatto che in molte piazze verosimilmente non avranno luogo o saranno in forse i grandi eventi di dicembre, come Locarno on Ice, i villaggi di Natale senza ristorazione e altro ancora. La facilitazione permetterebbe quindi a bar e ristoranti «di poter proporre un'alternativa alla popolazione, rendendo vive le piazze, sempre tenendo in considerazione le norme sul distanziamento sociale e gli assembramenti».

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