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DELHI«Se in sette non gareggiano, c'è qualcosa che non va»

30.09.23 - 08:00
Fuggi fuggi prima e dopo le gare. Un ostacolista non si è fermato al traguardo
Imago
«Se in sette non gareggiano, c'è qualcosa che non va»
Fuggi fuggi prima e dopo le gare. Un ostacolista non si è fermato al traguardo
Fiasco ai campionati di atletica nello stato indiano di Delhi.
SPORT: Risultati e classifiche

DELHI - Quando Lalit Kumar si è presentato ai blocchi di partenza per la finale dei 100 metri maschili del meeting statale di atletica di Delhi, era già certo di vincere. Infatti, tutti e sette gli avversari del ventenne si erano ritirati adducendo, come scusa, stiramenti muscolari o crampi, E Kumar era rimasto solo. «Non vedevo l'ora di gareggiare contro i migliori atleti, ma non è arrivato nessuno», ha dichiarato il velocista frustrato al quotidiano Indian Express.

«Un singolo ritiro è comprensibile, ma quando sette atleti si fanno da parte, si capisce che qualcosa non va», ha commentato il segretario dell'atletica di Delhi Sandeep Mehta. In realtà, la ragione del fuggi fuggi è probabilmente da ricercare altrove: poco prima dell'inizio dell'incontro si era infatti sparsa la voce che una delegazione di funzionari dell'autorità statale antidoping era in arrivo.

Lo sprint dei 100 metri non è stata l'unica disciplina colpita dalla "minaccia" dei controlli antidoping. Un ostacolista, per esempio, ha semplicemente continuato a correre dopo il traguardo per evitare di essere testato. La stessa cosa è accaduta negli juniores: un addetto al controllo antidoping ha dovuto inseguire un atleta per ottenere il suo campione. E alle cerimonie di premiazione, secondo Mehtra, molti vincitori non si sono presentati a ritirare la medaglia.

Le autorità di controllo avevano deciso di intervenire dopo il ritrovamento di pacchetti di EPO vuoti in un bagno dell'impianto sportivo. In un filmato si vedono mucchi di siringhe usate nella toilette dello stadio. Il doping è un problema serio in India: il Paese è stato inserito al secondo posto dopo la Russia nel rapporto dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada) sulle violazioni rilevate.

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