Raid israeliano a Gaza City: 17 morti

Lo affermano i funzionari sanitari della Striscia
Lo affermano i funzionari sanitari della Striscia
GAZA CITY - Hamas denuncia che c'è stato un raid israeliano a una sala di preghiera in un campo profughi sulla spiaggia di Gaza, a ovest di Gaza City, che ha causato 17 morti. Lo affermano i funzionari sanitari della Striscia di Gaza, come riporta il Guardian.
Il ministero della Sanità palestinese, in mattinata, aveva comunicato che sono almeno 71 le persone uccise e 289 quelle ferite nell'attacco israeliano contro un accampamento di sfollati nel sud di Gaza. La dichiarazione aggiorna il precedente bilancio «del terribile massacro dell'occupazione israeliana - afferma in una nota Hamas - nel campo di Al-Mawasi».
La tv saudita Al Hadath - che cita fonti non specificate - ha riferito che Rafaa Salameh, comandante della Brigata Khan Yunis di Hamas, è stato ucciso nel raid di Israele nel sud della Striscia. Secondo queste fonti - riprese dai media israeliani - Mohammed Deif, leader militare di Hamas che era con Salameh, sarebbe rimasto «gravemente ferito». Un alto esponente di Hamas ha però definito - riferendolo alla Radio militare - «una sciocchezza» il fatto che il raid abbia colpito Deif. «Tutti i martiri - ha spiegato Abu Zuhri - sono civili e quanto accaduto è una grave escalation nella guerra genocida, appoggiata dagli Usa e dal silenzio del mondo».
«Morta figura di spicco di Hamas» - Tra le vittime del raid israeliano c'è anche Osama Nofal, direttore generale del ministero dell'economia di Hamas nella Striscia. Lo ha riferito il sito Ynet, secondo cui Nofal era considerato una figura di spicco di Hamas a Gaza.





Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!