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ISRAELESempre in testa l'ex premier Benyamin Netanyahu

02.11.22 - 07:08
Il blocco di destra sembra sempre essere in vantaggio davanti al primo ministro uscente Lapid.
Menahem KAHANA / AFP
Fonte ATS ANS
Sempre in testa l'ex premier Benyamin Netanyahu
Il blocco di destra sembra sempre essere in vantaggio davanti al primo ministro uscente Lapid.

TEL AVIV - Se l'esito degli exit poll saràconfermato, Benyamin Netanyahu potrà finalmente celebrare la propria rivincita e tornare ad occupare la poltrona del premier di Israele da cui è stato rimosso «ingiustamente» (ne è fermamente convinto) dai suoi rivali nel mondo politico, nella magistratura e nella polizia, mentre al tribunale di Gerusalemme veniva incriminato per corruzione, frode ed abuso di potere.

Un altro tentativo - Si tratta del quinto tentativo di Netanyahu in tre anni e mezzo di conquistare alla Knesset una maggioranza che gli consenta di governare. In passato ha anche guidato governi di transizione. Ma alle elezioni di un anno e mezzo fa, inaspettatamente, si è trovato estromesso dall'ufficio del premier ed «espulso» dalla residenza ufficiale di via Balfour a Gerusalemme che era divenuta il simbolo stesso dell'influenza accumulata dalla famiglia Netanyahu: in particolare della moglie Sarah e del figlio maggiore Yair.

Lo ha allora sostituito una coalizione composta da ben otto liste (di destra, di centro, di sinistra ed anche una formazione araba) guidata prima da Naftali Bennett e poi, da luglio, da Yair Lapid.

L'opposizione - Netanyahu ha subito chiarito che non era disposto ad accettare quell'avvicendamento al potere ritenendo che Bennett - pur di aggiudicarsi il timone del Paese - avesse tradito il pubblico nazional-religioso che lo aveva votato.

La scarsa considerazione verso il successore è stata espressa da Netanyahu in maniera eloquente quando, dopo 12 anni di governo, dedicò a Bennett appena mezz'ora per il passaggio delle consegne di Israele. Il senso era chiaro: questo è un governo illegittimo, la sua durata sarà breve.

Da allora Netanyahu ha ingaggiato una guerra di logoramento contro il suo rivale. Alla Knesset il Likud ha boicottato sistematicamente il lavoro delle commissioni. Poi ha cercato di smantellare dall'interno la coalizione di Bennett (che disponeva alla Knesset di una maggioranza molto risicata).

La reazione palestinese - «L'ascesa dei partiti religiosi di estrema destra alle elezioni israeliane, secondo gli exit poll delle tv, è un risultato naturale delle crescenti manifestazioni di estremismo e razzismo nella società israeliana, di cui il nostro popolo soffre da anni».

Lo ha detto il premier dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mohammad Shtayyeh citato dall'agenzia Maan.

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