Per l'amore violento «terapia obbligatoria»

Un'iniziativa parlamentare chiede al Cantone di fare di più contro la violenza domestica
BELLINZONA - L'amore violento - che poi amore non è - ha bisogno di essere curato. Gli allontanamenti non bastano. Stalker e partner aggressivi dovrebbero seguire terapie psicologiche, essere aiutati e monitorati. Lo chiede un'iniziativa parlamentare presentata oggi dai deputati Giorgio Fonio (Centro) e Cristina Gardenghi (Verdi).
Nel 2021 in Svizzera si sono registrati 20 femminicidi, in Ticino la polizia cantonale interviene in media 3 volte al giorno per casi di violenza domestica. «L'attuale normativa mette l'accento sulla protezione delle vittime» osservano i firmatari (co-firmatari Sabrina Aldi, Anna Biscossa, Lara Filippini, Marco Noi, Maristella Polli). «Informa l'autore sulle possibilità di sostegno offerti dall'Ufficio dell'assistenza riabilitativa» lasciandogli però la possibilità di rifiutarle. «In sintesi, la legge non obbliga l'aggressore a un seguito psicologico» sottolineano i due deputati.
Senza un adeguato accompagnamento psicologico, gli ordini di allontanamento dei Pretori rischiano di essere inefficaci, suggerisce l'iniziativa. «Casi anche eclatanti hanno dimostrato che dopo uno o più allontanamenti l'escalation di violenza non di rado aumenti e addirittura provochi il cosiddetto atto irreparabile».
La terapia obbligatoria, al contrario, «garantirebbe sicuramente una maggiore tutela alle vittime». L'iniziativa propone una durata minima di tre mesi.




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