Cerca e trova immobili
LOCARNO

«Ridotto così dai buttafuori per una sigaretta»

In Rotonda a ballare, l'arrivo degli addetti alla sicurezza che gli ricordano il divieto di fumare in quel luogo e l'invito a seguirli.
Foto A.S.
«Ridotto così dai buttafuori per una sigaretta»
In Rotonda a ballare, l'arrivo degli addetti alla sicurezza che gli ricordano il divieto di fumare in quel luogo e l'invito a seguirli.
«Spenta la sigaretta, ho detto loro che non vedevo il motivo per dovere uscire e al mio rifiuto mi sono saltati addosso, mi hanno piegato le braccia dietro la schiena e fuori mi hanno buttato con la faccia a terra».
LOCARNO - «Plurime contusioni ed escoriazioni diffuse ai quattro arti su aggressione fisica». È un referto ospedaliero a chiudere la serata, su una pista da ballo della Rotonda, di Alex Salvador, 56 anni, invalido. L'arrivo alla R...

LOCARNO - «Plurime contusioni ed escoriazioni diffuse ai quattro arti su aggressione fisica». È un referto ospedaliero a chiudere la serata, su una pista da ballo della Rotonda, di Alex Salvador, 56 anni, invalido.

L'arrivo alla Rotonda con la sorella e un amico e la sigaretta accesa sulla pista - Dentro il "teatro" della movida postfestivaliera ci era andato insieme alla sorella e un amico. Tutto come in una normale uscita del sabato sera, fino all'accensione di una sigaretta.

 «Abbiamo comandato da bere, poi mi sono messo in pista - racconta Salvador - guardo il deejay e vedo che si accende una sigaretta e ho detto: me ne fumo una anche io».

Gli addetti alla sicurezza gli ricordano il divieto di fumare, poi l'invito a seguirli fuori: «Spenta la sigaretta mi sono rifiutato di lasciare il luogo» - Se l'accende, dopodiché - va avanti a descrivere l'accaduto l'uomo - «è arrivato uno della sicurezza che mi ha detto "guarda che non puoi fumare". Premetto: avevo bevuto tre birre, ero allegro ma non ubriaco. Allora gli ho indicato il deejay e altre tre persone che stavano fumando e ho continuato a ballare. Lui è andato a chiamare un altro agente, io la sigaretta intanto l'avevo spenta. È tornato uno di questi due addetti alla sicurezza e mi fa "vieni fuori che dobbiamo parlare"».

Il 56enne però si rifiuta. «Gli ho risposto che non vedevo il motivo per cui dovevo uscire dal locale, gli ho voltato le spalle e ho continuato a ballare».

«Mi sono saltati addosso» - Stando al racconto di Salvador, i bodyguard però ritornano e stavolta in forze: «Stavo ballando da solo e nel momento in cui mi sono girato mi sono saltati addosso».

Salvador viene immobilizzato: «Mi hanno piegato le braccia dietro la schiena - entra nei particolari della scena il 56enne - mi hanno abbassato la testa e quando siamo arrivati fuori mi hanno sbattuto con la faccia a terra e uno di loro mi ha messo il ginocchio sul collo. Io non volevo farmi ammanettare - spiega - ma poi con la forza ci sono riusciti. Non sono mai stato in nessun momento aggressivo nè violento - sottolinea - e anche quando mi hanno portato fuori io non ho fatto resistenza. L'unica resistenza che ho fatto - dice - è che non volevo dargli l'altro braccio per farmi ammanettare».

Il trascinamento e le ferite - L'uomo viene «trascinato e ho infatti tutte e due le ginocchia ferite e anche l'avambraccio» dice. Poi nella concitazione di quegli attimi e con gli animi riscaldati a un certo punto comincia a gridare: «Per una sigaretta mi avete fatto questo, quando c'è il deejay che fuma e ci sono quelli che fumano le canne!».

La sorella chiama la polizia e lo portano in ospedale - La sorella chiama la polizia: interviene la Polizia Città di Locarno (ndr. che sull'accaduto non rilascia dichiarazioni) che lo accompagna sanguinante - ricorda - in ospedale.  

Il referto - I medici refertano tra le altre cose «tumefazione ed ematoma diffuso a livello cranico ed escoriazioni a livello dell'avambraccio sinistro e destro». Uscito dall'ospedale Salvador torna in Rotonda, «perché mi sono accorto che non avevo più il portafogli» che non ritroverà.

A quell'ora, all'opera, trova gli inservienti delle pulizie e a un tavolo proprio i buttafuori che l'avevano portato via con la forza. Volano parole grosse. «È vero, e poi gli ho detto: in cinque contro uno!». Salvador riferisce a Tio che dal tavolo dei bodyguard si alza una voce di risposta: «Bravo, sai anche contare».

L'appello su Facebook alla ricerca di testimoni - La vicenda si sposta nelle ore successive sul profilo Facebook della sorella, che lancia un appello alla ricerca di testimoni: qualcuno segnala alla Polizia cantonale l'annuncio. E parte l'indagine.

La denuncia - Il 56enne ha sporto denuncia ieri pomeriggio. Tio ha contattato la società alla quale facevano riferimento gli addetti alla sicurezza tirati in ballo dall'uomo chiedendo una loro versione dei fatti, fino a ora non giunta in redazione. 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE