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MENDRISIO«Più collegamenti diretti tra il Mendrisiotto, la Svizzera interna e l'Italia»

11.11.19 - 06:16
È quanto chiede Astuti, che invita le autorità di Chiasso e Mendrisio a rivendicare un maggior numero di collegamenti
Tipress
«Più collegamenti diretti tra il Mendrisiotto, la Svizzera interna e l'Italia»
È quanto chiede Astuti, che invita le autorità di Chiasso e Mendrisio a rivendicare un maggior numero di collegamenti

MENDRISIO - Una delegazione della Associazione ticinese degli utenti dei trasporti pubblici (Astuti) – sezione cantonale di Pro Bahn Svizzera ha recentemente incontrato i sindaci di Chiasso Bruno Arrigoni e di Mendrisio Samuele Cavadini per fare il punto sullo stato dei collegamenti diretti via treno tra il Mendrisiotto e la Svizzera interna.

A seguito dei contenuti dell’incontro Astuti ha inviato una lettera ai rispettivi Municipi tramite la quale invita le autorità dei due centri unitamente alla Commissione regionale dei trasporti ad attivarsi per rilanciare la rivendicazione di un maggior numero di collegamenti diretti (IC) tra le stazioni di Chiasso e di Mendrisio con i centri d’Oltre Gottardo, «oggi limitati a pochi treni il mattino verso nord e la sera in direzione sud».

L’associazione ritiene infatti insoddisfacenti le risposte che erano state fornite dalle FFS ai Comuni anche alla luce della petizione che nel 2018 aveva raccolto più di duemila firme. Astuti, pur riconoscendo lo sforzo in atto per migliorare i tempi delle coincidenze per coloro che devono cambiare treno a Lugano, è infatti del parere che la decisione di mantenere il capolinea dei treni IC sulle rive del Ceresio sia dettata essenzialmente da motivi di risparmio sul materiale rotabile e sul personale. «La mancanza di un numero sufficiente di addetti e di composizioni è stata riconosciuta dalla stessa azienda lo scorso 28 ottobre per quanto riguarda la rete nazionale e questa deprecabile situazione tocca pure il Ticino».

Con il nuovo orario valevole a partire da dicembre 2020 i treni internazionali Eurocity (EC) vedranno aumentare la loro frequenza che passerà dalle attuali due ore a un’ora. «Si tratta di una notizia sicuramente positiva dal momento che oggi la fermata EC al confine contribuisce, almeno in parte, a colmare la lacuna derivante dalla mancanza per tutta la giornata di treni nazionali. Tuttavia non è chiaro se già nell’immediato futuro i treni EC effettueranno a Chiasso una fermata commerciale o solo tecnica». Infatti, nel corso della già citata conferenza stampa del 28 ottobre sempre le FFS hanno annunciato l’intenzione di ridurre, a partire dal 2022, il tempo di percorrenza da Zurigo a Milano dalle 3 ore 17 minuti a 3 ore 2 minuti. Astuti teme che questo obiettivo possa essere perseguito non solo approfittando dei vantaggi legati alla messa in esercizio della Galleria di base del Ceneri (GBC), ma anche tramite la soppressione definitiva della fermata al confine approfittando dell’introduzione del sistema di ‘transizione dinamica’, che permetterà il passaggio della frontiera senza la necessità di fermare i convogli allo scopo di consentire la commutazione del sistema di alimentazione e dei sistemi di sicurezza, ciò grazie anche all’impiego dei treni di nuova generazione Giruno. «Se queste, come sembra, fossero le reali intenzioni dell’azienda ci si potrebbe domandare anche quale senso abbiano gli ingenti investimenti in corso per la modernizzazione della stazione di Chiasso e di quella di Mendrisio, che rischiano di ridursi a una mera operazione di natura urbanistica».
Sulla base di queste considerazioni Astuti auspica «che le autorità regionali del Mendrisiotto, area che rappresenta pur sempre il secondo agglomerato del Cantone, mettano in atto tutti gli sforzi allo scopo di migliorare lo stato odierno delle cose impedendo così l’ulteriore peggioramento che si prospetta».

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