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MENDRISIOIl poeta contro le ferrovie: «Ho speso 413 franchi per niente»

08.07.18 - 10:15
Fabiano Alborghetti doveva rappresentare il Ticino ad un festival letterario in Italia. Ma la sua presenza è saltata per un problema di trasporti
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Fabiano Alborghetti
Fabiano Alborghetti
Il poeta contro le ferrovie: «Ho speso 413 franchi per niente»
Fabiano Alborghetti doveva rappresentare il Ticino ad un festival letterario in Italia. Ma la sua presenza è saltata per un problema di trasporti

MENDRISIO - Anche i poeti prendono il treno, a volte. Allora si confrontano con le «coincidenze, le prenotazioni, le trappole e gli scorni» di cui parlava Montale. È capitato alcuni giorni fa a Fabiano Alborghetti, premio svizzero di letteratura 2018, partito per un festival letterario ad Ancona dove avrebbe dovuto rappresentare il Canton Ticino. 

Il viaggio si è concluso con un'assenza giustificata, purtroppo, e una lettera di proteste firmata dal poeta. Alborghetti - partito con la moglie dalla stazione Ffs di Mendrisio, due biglietti per un totale di 413 franchi - ha dovuto fermarsi a Como e tornare indietro causa "problemi tecnici", racconta nella lettera.

Problemi a cui i pendolari della tratta Milano-Chiasso sono ormai abituati e che, in questo caso, sono valsi la mancata presenza del Ticino alla kermesse letteraria. Cancellazioni, tempi lunghissimi, mancanza d'informazioni e di personale. La piccola Odissea di Alborghetti è riassunta dal poeta italo-ticinese nella lettera (inviata oggi ai principali media) in cui non risparmia critiche alle Ffs e, naturalmente, alle ferrovie italiane. La pubblichiamo integralmente.

     

 Andare in Italia? O a piedi o col teletrasporto. Non fate affidamento sui treni

 Buongiorno, sono Fabiano Alborghetti.

In data 8 luglio 2018 avrei dovuto viaggiare verso Ancona per presenziare al prestigioso Festival La Punta Della Lingua, manifestazione giunta alla 13° edizione. Edizione ricca, contando 50 autori tra i quali Nanni Balestrini, Davide Riondino, Anna Blandiana. Media Partnership la Rai Radio 3 e Sky Arte HD.
Il gran finale, la domenica 8 luglio, con la Svizzera ospite d’onore, invitando oltre al sottoscritto (in quanto Premio Svizzero di Letteratura 2018) anche Laura Accerboni (Ticino) e Ulrike Ulrich (Svizzera tedesca). Partner dell’evento, Pro Helvetia. 

-          INFO 1 : https://www. lapuntadellalingua.it/wp- content/uploads/2018/06/CS-La- Punta-della-Lingua-2018.pdf

-          INFO 2 : https://www. lapuntadellalingua.it/wp- content/uploads/2018/07/CS- Dalla-Svizzera-al-Sudamerica- domenica-8-luglio-il-poesia- festival-chiude-alla-Mole.pdf

Alla stazione di Mendrisio si procede, con largo anticipo, all’acquisto dei biglietti ferroviari: il 7.07 per Milano Centrale, poi le connessioni via Frecciarossa per Bologna e per Ancona. Tutti treni evidenziati sul sito delle FFS e confermati dall’impiegata allo sportello che emette regolari biglietti.

Preparando un riepilogo e i materiali per il festival, si scopre (PER CASO) che il treno delle 07.07 non esiste più. Si torna alla stazione di Mendrisio e l’impiegata rileva che tutte le coincidenze sono ora complete e che l’unico treno disponibile è il 06.43 Chiasso-Como San Giovanni, poi cambio da Como per Milano Centrale alle 7.13 cui segue un Frecciarossa per Bologna e da lì solo un trenino locale alla via per Ancona. Non l’ideale passare 2h40 su un locale, ma se è l’unica alternativa si farà buon viso a cattivo gioco.

La mattina dell’8 luglio si parte. A Como San Giovanni, sorpresa, non esiste alcun treno per Milano Centrale. Non viene nemmeno indicato come soppresso, come altri collegamenti. Semplicemente non c’è. A doversi raccapezzare, non è solo il sottoscritto ma dozzine di turisti stranieri come anche decine di ticinesi in viaggio: una varia umanità lasciata totalmente allo sbando. Personale delle ferrovie non se ne trova, la biglietteria è chiusa, e i monitor non danno alcuna informazione se non che la prima connessione utile per Milano è alle 8.13, mandando in fumo la possibilità di prendere la coincidenza prevista da Milano per Bologna delle 8.20, come previsto (e acquistato).

Scatta il panico: tutti cercano informazioni e nessuno ne trova. Ho testimoniato di diversi turisti anglofoni salire sul treno per Malpensa convinti di andare a Milano. Diversi ticinesi si arrangeranno pagando di tasca propria un taxi. A me non è restato altro da fare che tornare a casa.

Risultato personale: 206.50 franchi di biglietti ferroviari (413, se conto che mia moglie viaggia con me) dei quali, se andrà bene, verranno rimborsate solo le tasse. Questo senza contare la mancata presenza al Festival di Ancona dove la Svizzera e il Ticino avrebbero avuto un ruolo tutt’altro che marginale.

Risultato generale: centinaia di persone abbandonate a sé stesse nel più totale disprezzo dell’offrire un servizio pubblico.

Le FFS certamente dipendono dalle informazioni ricevute dal servizio ferroviario italiano, ma ritengo molto discutibile che in quella che diverrà la Stazione di uno snodo internazionale primario, non si veda la presenza di personale in qualunque forma, specie laddove –verrò a sapere poi- è anche in corso un parziale sciopero di uno dei vettori italiani (Trenord – non un vettore che comunque noi avremmo usato). 

Per quanto concerne l’Italia, che dire? se dovete viaggiare, potete arrangiarvi andando a piedi oppure col teletrasporto. Quest’ultimo non è ancora esistente, ma del resto nemmeno un servizio ferroviario decente in Italia lo è, quindi i conti tornano. Tornano a casa, non potendo partire. 

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