«Espulsione invece di strutture speciali»

Mozione di Marchesi (UDC): «Agire alla radico contro i richiedenti asilo violenti». La contrarietà al progetto della Confederazione che riguarderà anche il centro Pasture
«Dare priorità all’allontanamento dalla Svizzera dei richiedenti l’asilo che si rendono responsabili di atti violenti o di gravi violazioni delle regole nei centri federali d’asilo, applicando in modo rigoroso le basi legali esistenti». È una delle richieste contenute in una mozione depositata oggi alle Camere federali dal consigliere nazionale UDC Piero Marchesi.
«Il Consiglio federale - si legge nel testo - ha annunciato che la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) intende avviare, a partire dall’estate 2026, un progetto pilota per la gestione dei richiedenti l’asilo definiti “turbolenti”, ossia individui che con comportamenti violenti o gravemente inappropriati compromettono il funzionamento dei centri federali d’asilo (CFA)».
Il progetto prevede l’alloggio di queste persone «in ambienti separati e dotati di dispositivi di sicurezza ad hoc, anche presso il centro Pasture di Balerna-Novazzano (come spiegato qui). Secondo la SEM si tratterebbe di poche decine di individui, ma in grado di generare problemi sproporzionati in termini di sicurezza, gestione e costi. Proprio per questo risulta incomprensibile l’approccio proposto: invece di agire alla radice del problema, procedendo all’allontanamento dalla Svizzera dei richiedenti l’asilo violenti o recidivi, si sceglie di creare strutture speciali, con un inevitabile aumento dei costi a carico dei contribuenti».
Questa strategia, secondo Marchesi, «rischia di trasmettere un segnale profondamente sbagliato: chi viola gravemente le regole e mette a rischio la sicurezza del personale, degli altri richiedenti e della popolazione non viene sanzionato in modo efficace, bensì mantenuto sul territorio svizzero in strutture dedicate e più costose. Inoltre, regioni già fortemente sotto pressione come il Ticino si vedono imporre ulteriori oneri e rischi, senza aver voce in capitolo».
Da qui le richieste al Consiglio federale di «rinunciare alla creazione e all’estensione di strutture speciali per richiedenti l’asilo violenti, in particolare laddove tali soluzioni comportino un aumento dei costi per la collettività». E, inoltre, il presidente dell'UDC ticinese chiede che sia garantito che «i costi legati alla sicurezza e alla gestione dei CFA, inclusi eventuali progetti pilota come quello previsto al centro Pasture di Balerna-Novazzano, non gravino ulteriormente sui contribuenti senza un chiaro miglioramento della sicurezza».



