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CANTONEInnalzamento della diga del Sambuco: «Cauto sostegno ambientalista e dei pescatori»

09.05.23 - 11:29
Le tre associazioni «condividono la necessità di rendere più flessibile la produzione idroelettrica e di aumentare la produzione invernale».
Cantone Ticino
Innalzamento della diga del Sambuco: «Cauto sostegno ambientalista e dei pescatori»
Le tre associazioni «condividono la necessità di rendere più flessibile la produzione idroelettrica e di aumentare la produzione invernale».

BELLINZONA - Con un comunicato congiunto, Pro Natura Ticino, WWF e Federazione cantonale di acquicoltura e pesca annunciano un cauto sostegno all'innalzamento della diga del Sambuco.

È attualmente in corso (fino al 10 maggio) la consultazione della scheda V3 di piano direttore che intende potenziare la produzione idroelettrica cantonale. Le tre associazioni «condividono la necessità e l'opportunità di rendere più flessibile la produzione idroelettrica e di aumentare in particolare la produzione invernale». Esse annunciano pertanto «un cauto sostegno all'innalzamento della diga del Sambuco, condizionando tuttavia a quanto la legge prevede, ossia l'aumento degli attuali scarsi deflussi nella Maggia».

Essi dovranno essere «integralmente adeguati alle norme, al più tardi al momento della scadenza dell'attuale concessione (per il Sambuco a fine del 2035)». I deflussi maggiorati dovranno limitare in particolare «il surriscaldamento estivo delle acque, che negli ultimi anni ha decimato la fauna ittica, e alimentare in modo sufficiente le golene valmaggesi». Per le associazioni, «inspiegabilmente, la documentazione allestita dal Cantone per valutare preliminarmente il progetto in chiave paesaggistica e ambientale non tratta l'aumento dei deflussi: aspetto che reputiamo invece come essenziale». In tale ottica «andrà in particolare anche valutato se l'afflusso futuro d'acqua, tenuto conto del mutamento climatico in corso, sarà ancora sufficiente per colmare l'invaso ingrandito».

Per quanto concerne il nuovo impianto di pompaggio tra il Verbano e il bacino in Valle Verzasca, «le associazioni sottolineano la sua enorme flessibilità, fondamentale per equilibrare la produzione fortemente crescente, ma inevitabilmente irregolare, del fotovoltaico. Quest'impianto, integralmente sotterraneo, non avrebbe alcun impatto sul paesaggio e non produrrebbe deflussi discontinui come le centrali idroelettriche ad accumulazione, che rendono le acque ai fiumi invece che direttamente al lago».

Le tre associazioni «propongono una rapida e decisa promozione del pompaggio della Verzasca e al contempo lo stralcio del progetto in Val d'Ambra, più costoso, dannoso e meno flessibile».


 

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