Furti con scasso al carretto self-service delle zucche ticinesi

Gli organizzatori rimarcano con amarezza che non si tratta del primo episodio: non sono bastate nemmeno le telecamere. Colpiti i punti del Quartiere Maghetti e di Capolago
LUGANO - Lorenzo Tognola e Davide Croci di FutureFarmers sono «desolati, sconsolati e afflitti». Ancora una volta, due delle cassette del loro progetto «Zucche nostrane», volto a promuovere un prodotto locale ticinese, sono state prese di mira, scassinate e derubate.
Non è la prima volta - L'iniziativa coinvolge vari carretti self-service in tutto il Cantone, da cui ciascuno può portarsi a casa una zucca del territorio. Quelli interessati dai furti sono quelli del Quartiere Maghetti di Lugano e della stazione di Capolago. L'amarezza degli organizzatori dell'evento deriva dal fatto che non è il primo episodio: anche lo scorso anno, infatti, qualcuno aveva rubato le zucche, tanto che per questa edizione si sono muniti di telecamere. Non è però bastato.
«Nessuna considerazione per chi promuove l'agricolgtura ticinese» - Quel che fa male è che qualcuno, «senza tener conto del lavoro e dell’impegno di coloro che per mesi e mesi si sono dedicati al progetto e alla crescita e lavorazione dei nostri prodotti – vale a dire agricoltori, produttori, impiegati, addetti alla logistica, alla pulizia e lavorazione delle nostre bellissime zucche, così come per le fondazioni a scopo sociale, gli enti e le organizzazioni che hanno deciso di supportarci – abbiano deliberatamente deciso di danneggiarci». Si tratta di soggetti, prosegue la nota, che «non hanno avuto alcuna considerazione nemmeno per questo bene locale che voleva valorizzare il territorio, promuovere la cucina ticinese e la sostenibilità ambientale».
«Zucche nostrane continua» - Pur rammaricandosi per l'accaduto, FutureFarm non si ferma. L'iniziativa prosegue regolarmente come da programma, «augurandoci che alla sconsideratezza e all’empietà possano sempre prevalere il rispetto, l’altruismo e la considerazione».




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