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USANuova sparatoria, uccisi 4 ragazzi a una festa

16.04.23 - 20:15
Una tragedia dietro l'altra, a poco più di due settimane dalla strage in una scuola elementare di Nashville, in Tennessee.
IMAGO
Fonte ATS
Nuova sparatoria, uccisi 4 ragazzi a una festa
Una tragedia dietro l'altra, a poco più di due settimane dalla strage in una scuola elementare di Nashville, in Tennessee.

DADEVILLE - Una scia di sangue insensata e inarrestabile. Continuano le sparatorie di massa negli Stati Uniti con un nuovo episodio la scorsa notte: almeno quattro adolescenti uccisi a una festa di compleanno in Alabama e altre due persone ammazzate in un parco in Kentucky.

La strage dei ragazzi è avvenuta nella città di Dadeville, durante un party che qui negli Stati Uniti chiamano "Sweet Sixteen", un momento di passaggio importante per ogni teenager americano, più o meno come le nostre feste di 18 anni.

Purtroppo però non c'è stato nulla di dolce alla festa di sabato sera ma solo orrore e morte. Ancora non è chiaro chi e perché abbia aperto il fuoco ma la polizia ha confermato che almeno quattro adolescenti sono rimasti uccisi e oltre 20 feriti. Inizialmente Fox News aveva parlato di sei vittime poiché alcune foto pubblicate sulle reti sociali sembravano mostrare sei cadaveri coperti da lenzuoli bianchi.

In un video shock circolato su Twitter si sentono i rumori degli spari e le urla terrorizzate di una ragazza mentre fuori dalla casa arrivano le auto della polizia.

«Non c'è posto per i crimini violenti nel nostro Stato», ha dichiarato la governatrice dell'Alabama, la repubblicana Kay Ivey. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato informato dell'ennesima sparatoria di massa ed è in contatto con i politici locali ai quali ha offerto tutto l'aiuto necessario.

Alla stessa ora ma a Louisville, dove una settimana fa un ex impiegato ha fatto irruzione in una banca massacrando cinque persone e ferendone altre otto, due persone sono state uccise al Chickasaw Park. Il bilancio poteva essere molto più grave perché il parco era affollato di gente che si godeva il weekend. Anche in questo caso è ignoto il movente e la polizia sta ancora dando la caccia al killer.

Sempre la scorsa notte due studenti sono rimasti feriti in una sparatoria al campus dell'università di Lincoln, in Pennsylvania, mentre venerdì due giovani, di 22 e 17 anni, sono stati uccisi a una festa in una residenza universitaria della James Madison University, in Virginia.

Una tragedia dietro l'altra, a poco più di due settimane dalla strage in una scuola elementare di Nashville, in Tennessee, nella quale sono morti tre bambini e tre adulti.

Dall'inizio del 2023 ci sono state oltre 150 sparatorie di massa, più dei giorni trascorsi quest'anno, secondo i dati dell'organizzazione noprofit "Gun Violence Archive". L'anno scorso ce ne sono state 647, una media di due al giorno. Alcune stragi, tra le quattro mura di casa, non arrivano neanche sui media.

Una piaga che non sembra avere una soluzione nonostante gli appelli di Biden al Congresso a vietare la vendita dei fucili d'assalto. Ma il messaggio non riesce a sfondare in un paese che ha 300 milioni abitanti e 400 milioni di armi. E dove la National Rifle Association è così potente da attirare alla sua ultima convention in questi giorni tutti i principali candidati del partito repubblicano, Donald Trump in testa, che le hanno giurato fedeltà eterna.

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COMMENTI
 

Spartan555 1 anno fa su tio
Orribile articolo. 1) Innanzitutto i cosiddetti „fucili d‘assalto“ (termine che non vuol dire assolutamente nulla) sono usati in circa l‘1% degli omicidi con arma da fuoco: in effetti, negli USA, ogni anno vengono uccise più persone con armi da taglio, oggetti contundenti, anche con mani o piedi che con „fucili d‘assalto“. La stragrande maggioranza di omicidi con armi da fuoco sono commessi con armi corte (fucili di QUALSIASI tipo sono usati per circa il 3% degli omicidi, in media). 2) Poi queste statistiche che denunciano centinaia di „sparatorie di massa“, includono anche regolamenti di conto tra gang e crimine di vario genere, che sono la grande maggioranza di questi eventi. Omicidi di massa come quello menzionato sopra sono eventi che sono una frazione microscopica di queste „sparatorie di massa“. 3) Nel caso citato in questo articolo, questi 16enni non potevano avere porto d‘armi, in quanto l‘età minima in Alabama - con permesso - è di 18 anni o 19 anni senza permesso. Quindi solo per il fatto di portare in giro una pistola, erano dei CRIMINALI. 4) I cittadini USA possiedono armi LEGALMENTE, sono circa un terzo della popolazione (335 milioni di persone), quindi parliamo di circa 110 milioni di persone. Anche prendendo in considerazione TUTTI gli omicidi via arma da fuoco (circa 14,000 all‘anno in media) e il numero di gun owners legali, vuol dire che 1 su circa 8000 uccide una persona. E se uno dovesse togliere gli eventi causati da coloro che non possono legalmente avere un‘arma o omicidi per legittima difesa, probabilmente arriveremmo a numeri molto più limitati, in quanto criminali e/o persone che non possono avere un‘arma costituiscono sicuramente una grande fetta di coloro che uccidono, e sicuramente ci sono anche quantità rilevanti di usi di arma da fuoco per legittima difesa. In fin dei conti, se 1 su 15000 o 20000 di cittadini che hanno un‘arma legalmente la usa per uccidere qualcuno causando un crimine, il problema NON sono coloro che hanno armi legalmente, ma i criminali. In fin dei conti, a) un criminale non rispetta le leggi e quindi se ne procurerà una in barba a ogni sforzo legislativo e b) un‘arma è un oggetto e di per sè non è ne buona ne cattiva. Se si vuole risolvere il problema di violenza negli USA, è il crimine e le malattie mentali che bisogna combattere, NON coloro che possiedono armi legalmente.
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