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CANTONECamilla Sparksss, gentile e selvaggia

13.05.14 - 07:00
Barbara Lehnhoff narra la genesi di For You The Wild
Barbara Lehnhoff, alias Camilla Sparkss, 31 anni.
Camilla Sparksss, gentile e selvaggia
Barbara Lehnhoff narra la genesi di For You The Wild

LUGANO - Barbara Lehnhoff narra la genesi di For You The Wild (On The Camper Records/Africantape, 7 aprile 2014), la nuova produzione di Camilla Sparksss.

Barbara milita nei Peter Kernel, progetto art punk che condivide con Aris Bassetti, ma qualche tempo fa ha dato vita al suo ego, Camilla Sparksss. L’album raccoglie dieci tracce - tra cui le quattro pubblicate tra gennaio e aprile 2013 in vinile sette pollici (I’ll Teach You To Hunt/For You The Wild e Precious People/You Are Awesome) – che ha confezionato, con la produzione di Bassetti, in un limbo artificiale tutto suo, impalpabile e inviolabile, nutrito da sonorità ammalianti, electro pop oriented, elaborate nella penombra di un ricordo…

 

Barbara, hai definito Camilla Sparksss il tuo ego: quali le differenze tra Barbara e Camilla?

"Barbara è molto tranquilla, timida e riservata, mentre Camilla è rumorosa, forte, senza paure e, forse, un po’ più sfacciata… Mi completa…"

 

Come si è formato questo amalgama di suoni?

"Usiamo telefonini, synth giocattolo e software, sperimentando tutto ciò che ci passa per la testa (electro, punk, noise, hip hop…), senza preoccuparci di avere uno stile specifico…"

 

Come potresti descrivere questo disco?

"Lo vedo come una raccolta di canzoni piuttosto diverse tra loro che in comune hanno però l’urgenza di comunicare qualcosa di forte… Inoltre, lo definirei un album primitivo, senza fronzoli, senza tecnica…"

 

Perché questo titolo, For You The Wild?

"In ogni canzone c’è qualcosa di gentile, ma di selvaggio allo stesso tempo… Volevo dare vita a una musica che rappresentasse bene i luoghi delle mie origini: la zona dei grandi laghi nel Nord Ovest dell’Ontario... È un territorio vasto, e per certi versi selvaggio, ma a me scalda il cuore… Come la carezza di un orso…"

 

Potresti fare un’analisi dei testi?

"Talvolta sono un po’ criptici, è complicato entrare nei particolari... Altri, invece, sono molto istintivi, in cui si ritrova il riscatto, l’azione, la reazione…"

 

Mi racconti le registrazioni?

"Si sono svolte un po’ dappertutto, prevalentemente in tour, in giro per l’Europa (nelle stanze degli hotel o in furgone), tra l’estate del 2012 e l’inizio del 2014, con l’utilizzo di notebook, tablet e cellulari…"

 

Quali sono le maggiori influenze musicali confluite all’interno dell’album?

"Direi che siamo stati influenzati dai nostri limiti tecnici... In fondo, credo sia un bene…"

 

In particolare, durante il concepimento del disco quali sono stati i tuoi, i vostri, ascolti?

"Nick Cave, Morphine, Low, Linton Kwesi Johnson, Moonface, Karen Dalton, Sleaford Mods e Sean Nicholas Savage, ma anche “tappeti sonori” per yoga e meditazione…"

 

Infos: onthecamperrecords.com

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