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LUGANOCommissioni di Quartiere, forse serve cambiare qualcosa

12.04.21 - 13:58
Massimo Bartolini, Candidato al consiglio comunale di Lugano, Lista n° 6 – candidato n° 5 Partito Verdi liberali
Massimo Bartolini
Commissioni di Quartiere, forse serve cambiare qualcosa
Massimo Bartolini, Candidato al consiglio comunale di Lugano, Lista n° 6 – candidato n° 5 Partito Verdi liberali

LUGANO - In queste settimane di campagna elettorale alcuni candidati hanno toccato il tema quartieri, parlando della loro valorizzazione e sulla loro importanza. Ma io piuttosto mi chiederei sei i quartieri siano veramente ben rappresentati dalle commissioni di quartiere, se veramente la commissione di quartiere porti alla luce le problematiche dei residenti del quartiere.

Un caso eclatante è avvenuto a Gandria, quartiere turistico, pittoresco e unico nel suo genere, nel 2020 il Municipio su bene placito della commissione di quartiere metteva in funzione la nuova barriera che avrebbe tolto il 50% degli stalli destinati a visitatori, ospiti, turisti e chi serve le varie attività economiche del paese. Solo l’intervento dell’associazione Viva Gandria del sottoscritto e di alcuni cittadini ha impedito, grazie ad una raccolta firme, l’entrata in funzione del dispositivo, che cosi come pensato, avrebbe causato la morte certa dei commercianti, trasformando Gandria in un quartiere dormitorio per la felicità di chi pensa di essere padrone del piccolo borgo.

La commissione si è chinata per ben 3 anni sulla questione, senza interpellare i residenti e senza chinarsi su altri gravi problemi come i servizi per le famiglie, il piccolo parco giochi, e l’incuria del borgo o alcuni abusi edilizi. Dopo mesi di riunioni nelle sale del Municipio, interviste e servizi TV, si è arrivati ad una soluzione di compromesso che ha accontentato più o meno tutti, questa situazione ha evidenziato come, in alcuni casi, le commissioni di quartiere non rappresentino in alcun modo la volontà dei residenti, situazioni che sembrerebbero esserci anche in altri quartieri. Dopo questa situazione paradossale e grave, mi chiedo se non sia il caso di rivedere i regolamenti delle commissioni di quartiere, magari rendendo obbligatorio un rapporto delle riunioni, facendo partecipare alle riunioni i cittadini, più facile nei quartieri piccoli, che ci sia una giusta rappresentanza delle varie realtà del quartiere, cosa che a Gandria non avviene.

Ci sono nato e cresciuto a Gandria e vedere certe situazioni che si sono create è veramente triste, mi auguro che il prossimo Municipio e consiglio comunale ci metta più impegno, che comprenda che ogni quartiere ha dei suoi bisogni e problematiche, Gandria non è Carona o Viganello o Valcolla, si sta andando a perdere poco a poco l’identità di ogni singolo quartiere. Alcuni quartieri, anche in questo caso Gandria, rischiano di non avere nessun rappresentante in consiglio comunale, mentre altri anche troppi, nessuna voce che porti le problematiche in prima persona e in tempo breve, per avere soluzioni rapide e condivise.

A giugno si rieleggeranno le nuove commissioni di quartiere, tra piccole guerre interne, screzi e faide famigliari, i quartieri della grande Lugano hanno un’enorme importanza e sono essenziali per il tessuto sociale ed economico, specialmente lo si è capito con la pandemia dove ci si è aiutati e supportati tra cittadini, tra vicini di casa, si è sostenuto gli anziani e i piccoli commerci sono stati importantissimi e servirà nel futuro immediato per i più giovani e le nuove famiglie che nasceranno.

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