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Aron PiezziIPCT: un Sì equilibrato e necessario

28.05.24 - 14:54
Aron Piezzi, deputato PLR
Aron Piezzi
IPCT: un Sì equilibrato e necessario
Aron Piezzi, deputato PLR

L’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (IPCT), come tutte le altre casse pensioni elvetiche, deve ridurre i tassi di conversione, considerato che la speranza di vita è sempre più alta e il rendimento atteso a medio-lungo termine del patrimonio viene rivisto al ribasso. Lo Stato, come primo datore di lavoro del Cantone, non può quindi permettersi di ignorare la questione pensionistica dei propri dipendenti, in totale oltre 17’000 assicurati attivi (tra dipendenti cantonali, docenti comunali e collaboratori di oltre cento tra Comuni ed enti di pubblica utilità).

La proposta al voto il prossimo 9 giugno – approvata dal Parlamento cantonale e, importante sottolinearlo, convidisa dai rappresentanti dei lavoratori – è da ritenere necessaria ed equilibrata. Nel confronto con altri Cantoni svizzeri già oggi le rendite di vecchiaia dei futuri pensionati dell’IPCT risultano nella fascia medio-bassa. La stragrande maggioranza degli enti pubblici (in particolare i Cantoni), così come aziende private di grandi dimensioni, in questi ultimi anni ha proprio agito nella direzione intrapresa anche in Ticino.

Ritengo che ci siano molte argomentazioni a sostegno dell’oggetto in votazione. Ne espongo in particolare tre. 1. Si tratta di garantire giustizia generazionale: dopo il passaggio dal primato delle prestazioni a quello dei contributi, è ora necessario assicurare un trattamento equo anche per i futuri pensionati. 2. Tralasciando i luoghi comuni, occorre mantenere l’attrattività del pubblico impiego; in una situazione di penuria di manodopera, occorre conservare condizioni minimamente concorrenziali rispetto al privato, per attirare i migliori profili e avere un apparato statale performante. 3. Siamo confrontati con una soluzione sostenibile, in cui fra datore di lavoro, dipendenti e contribuenti è stata individuata una cosiddetta simmetria dei sacrifici.

Infine, oltre a sfatare la leggenda metropolitana che paragona le condizioni previdenziali degli affiliati all’IPCT a una Rolls-Royce (esse, invece, sono del tutto paragonabili alle altre casse pensioni in Ticino e in Svizzera), è utile ribadire che per evitare una pericolosa svalutazione pensionistica e l’impoverimento dei futuri pensionati affiliati all’IPCT è essenziale votare SÌ a questa modifica di legge.

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