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DELITTO DEL PARRUCCHIERE: Anche Marino Zandi evita l’ergastolo

Il 23enne di Sagnino arrestato dalla Mobile l’estate scorsa con l’accusa di aver partecipato alla rapina finita nel sangue ai danni di Vito Pisciotta fa ricorso al rito abbreviato. La sua posizione potrebbe essere definita fra pochi giorni
Foto Cusa da archivio Nadir
DELITTO DEL PARRUCCHIERE: Anche Marino Zandi evita l’ergastolo
Il 23enne di Sagnino arrestato dalla Mobile l’estate scorsa con l’accusa di aver partecipato alla rapina finita nel sangue ai danni di Vito Pisciotta fa ricorso al rito abbreviato. La sua posizione potrebbe essere definita fra pochi giorni
COMO – Nessun ergastolo per il brutale delitto di Ponte Chiasso: anche Marino Zandi, il 23enne di Sagnino arrestato dalla Squadra Mobile di Como con l’accusa di aver partecipato alla rapina ai danni dell’anziano parrucchiere Vi...
COMO –Nessun ergastolo per il brutale delitto di Ponte Chiasso: anche Marino Zandi, il 23enne di Sagnino arrestato dalla Squadra Mobile di Como con l’accusa di aver partecipato alla rapina ai danni dell’anziano parrucchiere Vito Pisciotta ucciso a coltellate nel suo negozio di piazza XXIV Maggio ha scelto la strada del rito abbreviato. La sua posizione potrebbe essere definita già nell’udienza in programma davanti al Giudice dell’Udienza Preliminare per il prossimo 10 maggio. A chiedere la concessione del rito alternativo sono stati i difensori del ragazzo Emilio Vercellini e Mario Ramunno che hanno incontrato il parere favorevole del Pubblico Ministero Cinzia Perroni titolare del troncone di inchiesta sull’efferato omicidio riguardante Zandi e l’amichetta di Thomas. B, all’epoca 17enne, di Ponte Chiasso che rischia dodici anni e mezzo di reclusione così come sollecitato dal P.M. del Tribunale dei Minori di Milano Maria Flores Tanga. Thomas davanti al Giudice Preliminare Massimo Tucci ci dovrà tornare il 10 maggio con la speranza che venga accolta la richiesta del suo difensore, l’Avvocato Edoardo Pacia, che ha sollecitato l’assoluzione dal capo d’accusa più pesante ritenendo che il suo assistito non abbia partecipato materialmente al delitto. Pacia aveva puntato tutto su questo aspetto nel suo concione difensive nell’udienza del 16 aprile scorso. Tornando a Zandi, il Giudice Preliminare Pietro Martinelli ha comunque già fissato una prossima udienza per il 5 giugno per la discussione. Quella del 10 maggio, dunque, dovrebbe servire soltanto per formalizzare, a meno di sorprese, il rito abbreviato. Zandi che è accusato di omicidio volontario premeditato a scopo di rapina aggravata. Il 23enne ha ammesso di aver inferto una sola, l’ultima, delle nove coltellate date al povero barbiere scaricando le altre 8 sull’amico Thomas che, dal canto suo, come già detto prima, respinge però l’accusa. Insomma uno scaricabarile che con tutta probabilità, al di là delle verità giudiziarie probabilmente non consentirà di sapere mai come effettivamente sono andate le cose visto anche il ricorso al rito abbreviato di entrambi. Vi è poi la posizione della fidanzatina di Thomas, Alessia Calella accusata di concorso in rapina e omicidio volontario aggravato, la sua, inizialmente, era apparsa la posizione più marginale delle tre salvo poi svelarsi nel corso dell’inchiesta quella forse più intricata e che la vede nel ruolo addirittura di ideatrice della rapina anche se non immaginava poi come sarebbe andata a finire. Difesa dall’avvocato Aldo Turconi, la 22enne nei capi d’accusa “gode” dell’attenuante proprio del fatto non voluto per quanto riguarda il delitto. Lei con tutta probabilità sarà l’unica ad andare davanti ai Giudici della Corte d’Assise visto che al momento non sembra intenzionata a far ricorso al rito alternativo puntando ad ottenere la derubricazione dei reati in favoreggiamento.

di Bob Decker



>/b>Foto servizio: Cusa da archivio Nadir Press

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