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DELITTO DEL PARRUCCHIERE: Chiusa inchiesta su Marino Zandi, P.M. contesta l’omicidio volontario aggravato a scopo rapina

E nel chiudere il fascicolo chiede il rinvio a giudizio per concorso anche nei confronti dell’amica di Thomas B. che con le sue dichiarazioni aveva cercato di procurare un alibi ai due giovani assassini di Vito Pisciotta
DELITTO DEL PARRUCCHIERE: Chiusa inchiesta su Marino Zandi, P.M. contesta l’omicidio volontario aggravato a scopo rapina
E nel chiudere il fascicolo chiede il rinvio a giudizio per concorso anche nei confronti dell’amica di Thomas B. che con le sue dichiarazioni aveva cercato di procurare un alibi ai due giovani assassini di Vito Pisciotta
COMO – A pochi giorni dall’udienza preliminare davanti al Giudice del Tribunale dei Minori di Milano nei confronti di Thomas B., il ragazzo di Ponte Chiasso che l’estate scorsa, ancora minorenne, uccise Vito Pisciotta nel suo ne...
COMO –A pochi giorni dall’udienza preliminare davanti al Giudice del Tribunale dei Minori di Milano nei confronti di Thomas B., il ragazzo di Ponte Chiasso che l’estate scorsa, ancora minorenne, uccise Vito Pisciotta nel suo negozio a due passi dalla dogana del popoloso quartiere di Como, il Sostituto Cinzia Perroni della Procura di Como ha chiuso il fascicolo di inchiesta anche nei confronti di Marino Zandi, il complice maggiorenne dell’atroce delitto. Per il 22nne di Sagnino il Magistrato contesta accuse da ergastolo: omicidio volontario a scopo di rapina. Concorso in rapina e in omicidio, invece, sono le accuse mosse nei confronti di A.C., la fidanzatina di Thomas B. che con le sue dichiarazioni alla Squadra Mobile, prima e al Magistrato poi, cercò di fornire uno stupido alibi ai due assassini. Per lei, comunque, la concessione dell’attenuante del fatto che l’omicidio non era contemplato nei piani. Secondo le risultanze investigative, la ragazzina “era al corrente del disegno criminoso programmato dai suoi due amici, ovvero la rapina”. Così come era a conoscenza che i due si sarebbero presentati nel negozio di via XXIV maggio con un coltellaccio da cucina, lo stesso usato per uccidere brutalmente l’anziano barbiere originario della Sicilia e che da qualche tempo si era trasferito praticamente a vivere nel retrobottega dopo alcuni dissapori famigliari. Dopo il colpo i tre avrebbero dovuto incontrarsi in una gelateria di Como e poi passare la serata in una pizzeria di Ponte Chiasso. La ragazza, all’epoca dipendente proprio nella gelateria di via Zezio di proprietà di un ex socio di Pisciotta (arrestato per questioni di usura) essendo, però, indisposta non si presentò all’appuntamento, ma il fatto che i due amici l’avrebbero informata telefonicamente di come erano andate le cose gli costa ora l’accusa di concorso in rapina e in omicidio. Il Magistrato ha già inviato gli avvisi di fine indagine e ora dovrà attendere i canonici venti giorni per le contro-deduzioni delle difese. Verosimile che quella di Zandi punterà a far cadere le aggravanti, mentre quella della ragazza punterà ad ottenere la derubricazione del reato in quello di favoreggiamento. La sentenza nei confronti di Thomas dovrebbe essere pronunciata fra due mesi esatti, il 16 aprile.

di Bob Decker

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