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CANTONE

Un "inventario" lungo 30 anni

Re-count ha lanciato l'EP che fa da "apripista" alla selezione in quattro dischi della sua carriera
RE-COUNT
Un "inventario" lungo 30 anni
Re-count ha lanciato l'EP che fa da "apripista" alla selezione in quattro dischi della sua carriera

LUGANO - Dopo 30 anni, è doveroso fare un bilancio della propria carriera e guardare a quanto si è ottenuto - così da essere pronti ad affrontare il futuro.

Lo scorso 11 dicembre, Re-count ha pubblicato sulle piattaforme digitali una nuova versione di un brano cult della sua discografia: "It doesn't seem". Nell'EP, oltre a questa rilettura, troviamo anche vari remix realizzati nel corso degli anni da Gio Cleis, Alessandro "Brogio" Broggini, Marco "ilBiggo" Fasola e dallo stesso Re-count.

Torniamo per un momento al 1995: è in quell'anno che Omar Enrico Bernasconi decide di lanciare questo progetto solista. Da lì si sviluppò una fase di collaborazioni con artisti della scena locale, nazionale e internazionale, come la cantautrice ticinese Michela Domenici (è con lei che vide la luce "It doesn't seem"), la star della new wave italiana Garbo e ancora uno dei più grandi gruppi svizzeri, The Young Gods, per i quali Re-count ha pubblicato diversi remix. L'elenco non si ferma qui: ci sono Gionata con "Yea/Nay", Maja, il dj londinese Wayne Emmanuel, Elyan, Nick Poretti, Sascha Generale e il più recente Betaverso, con Ivan Martino Griggio e Liam Attivissimo. Tutte queste collaborazioni si sono concretizzate in studio oppure nella dimensione dal vivo.

Ma veniamo al futuro: il 31 dicembre Re-count condividerà con il pubblico un vero e proprio "inventario" della sua produzione 1995-2025. Stiamo parlando di ben quattro album (due composti da brani strumentali e altrettanti da brani cantati), per una ricostruzione in ordine cronologico - in 60 tracce - di trent'anni di musica. Tutto questo sarà disponibile su Bandcamp.

«Ho impiegato diversi mesi nella ricerca dei pezzi, tra audiocassette, cassette DAT, CD registrabili e file, per poi digitalizzarli, sezionarli uno a uno e masterizzarli», ha spiegato Bernasconi. «Una bella impresa!». Tra l'altro, aggiunge il musicista luganese, è stata l'occasione per una vera e propria riscoperta di suoni, «che non ricordavo di aver mai registrato».

Un bilancio di questi 30 anni? «Tante cose, tanta musica, concerti e collaborazioni». C'è stata un'importante esplorazione di generi (dal pop al drum 'n' bass, dall'ambient all'industrial). Bernasconi ha cercato di portare avanti, nel tempo, il connubio tra acustica ed elettronica. «Un'amalgama di stili, suoni e linguaggi. Una musica alternativa e autentica».

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