Ora i bimbi chiedono lo smartphone e che la mamma diventi svizzera
Ora i bimbi chiedono lo smartphone e che la mamma diventi svizzera Dietro le quinte del progetto "Gesù Bambino". Cosa c'è in quelle 30'000 letterine scritte (alla Posta) dai più piccoli in vista del Natale? Il nostro video.
Dietro le quinte del progetto "Gesù Bambino". Cosa c'è in quelle 30'000 letterine scritte (alla Posta) dai più piccoli in vista del Natale? Il nostro video.
CADENAZZO - Ben 30'000 letterine che arrivano da tutta la Svizzera. Una tradizione, quella del progetto "Gesù Bambino", che va avanti da oltre 70 anni. E un team affiatatissimo di "elfe" che leggono e rispondono a ogni singolo scritto.
Ci troviamo in un piccolo ufficio del Centro pacchi regionale di Cadenazzo de "La Posta". Il video realizzato da tio.ch rappresenta anche uno spaccato della società odierna.
«I tempi sono cambiati – racconta infatti Lisa, un'aiutante di Babbo Natale e Gesù Bambino –. Siamo passati dal chiedere la Barbie, il peluche o il gioco di società al domandare lo smartphone e le unghie finte».
Una bimba straniera, e fa molta tenerezza, chiede addirittura che la mamma passi l'esame per diventare svizzera.
«Noi apriamo e leggiamo tutte queste lettere – aggiunge Neva, giovane new entry nel team –. Tutti i bambini riceveranno una letterina di risposta con un pensierino. Ovviamente non possiamo esaudire le richieste specifiche di doni materiali. A queste penseranno i genitori che, immaginiamo, facciano da filtro».
Il senso dell'operazione, che è nata nei primi anni '50 del secolo scorso e che continua ad avere un seguito enorme (circa 4'500 le letterine provenienti dalla Svizzera italiana), è dunque soprattutto simbolico. E ha lo scopo di mantenere quell'atmosfera magica attorno al Natale dei più piccoli. Obiettivo che, stando al video di tio.ch, è stato puntualmente raggiunto anche ques'anno.
